Acqua inquinata: pozzi vietati per altri 12 mesi

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Le falde d’acqua carmagnolesi restano a rischio-inquinamento da tetracloroetilene: per questo, a fine marzo, il sindaco Silvia Testa ha prorogato di un anno l’ordinanza di divieto di utilizzo delle acque sotterranee prelevate da pozzo.
«Gli esiti dei prelievi eseguiti da Arpa e Asl da dicembre a febbraio hanno rilevato la permanenza di tetracloroetilene, sebbene con una distribuzione non uniforme e in certi casi con valori in riduzione –spiegano dal Comune- In attesa di verificare l’andamento del fenomeno sulla base delle attività di bonifica, delimitando quindi meglio l’area interessata, si raccomanda di osservare le disposizioni impartite per prudenza ancor prima che per necessità».
Per altri 12 mesi, pertanto, ai cittadini è vietato l’acqua prelevata dai pozzi per bere o preparare bevande, per la cura del corpo (a causa delle possibilità di ingestione e/o inalazione) e per la preparazione o la cottura di alimenti.
Non sono invece segnalati rischi per la salute umana in caso di utilizzo irriguo negli orti privati domestici. Speciali condizioni sono inoltre concesse alle aziende di produzione di ortaggi e zootecniche, per irrigazione e abbeveramento del bestiame.
I prelievi hanno invece confermato che l’inquinamento non riguarda i pozzi di approvvigionamento dell’acqua potabile.
L’Ufficio Ambiente, presso cui è possibile ritirare copia dell’ordinanza completa, scaricabile anche dal sito internet del Comune, sezione Avvisi, rimane a disposizione per fornire eventuali ulteriori chiarimenti ai numeri 011-9724258 o 260 o 384.