Addio al casello? I Comuni del cuneese non ci stanno

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L’ipotesi -molto concreta- di rinuncia al nuovo casello “Carmagnola Sud” sulla Torino-Savona fa storcere il naso ai vicini Comuni del cuneese, Sommariva Bosco e Caramagna in testa, che da anni sognavano la possibilità di avere un ingresso in A6 a pochi chilometri dai proprio centri abitati.
Entrambe le Amministrazioni accusano oggi Carmagnola di aver agito per conto proprio, e hanno rilanciato con la Regione e la società autostradale, rendendosi disponibili a ospitare il casello sul loro territorio.
«Siamo dispiaciuti e mortificati dall’atteggiamento di Carmagnola, che ha agito a insaputa dei Comuni circostanti, compiendo una scelta unilaterale e poco rispettosa nei confronti di tutti gli amministratori locali che negli ultimi 16 anni hanno lavorato e lottato per il casello», accusa l’ex consigliere provinciale Marco Pedussia, oggi consigliere a Sommariva, che per anni ha sostenuto l’ipotesi di un’uscita “Roero” sulla Verdemare.
Gli amministratori dei Comuni cuneesi sottolineano anche l’importanza che il nuovo casello avrebbe avuto per le industrie dei rispettivi territori e provano a ribaltare il ragionamento fatto da Carmagnola sulle tempistiche:
«La costruzione del casello era stata reinserita nella pianificazione quadriennale 2016-2020, pertanto già di veloce esecuzione, mentre iniziare l’iter di procedura di costruzione della cosiddetta Bretella est di Carmagnola vorrebbe dire, tra espropri, progetti, conferenze dei servizi, valutazioni varie, burocrazia e quant’altro, chissà quali tempi di realizzazione e quali costi».