La chiesa di Sant’Agostino desta ancora preoccupazione

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Una relazione ufficiale dell’Ufficio Tecnico comunale parla “stato di degrado diffuso”. Affidato un incarico a professionisti esterni per una verifica approfondita al fine di evitare la caduta di calcinacci dall’edificio.

Chiesa di Sant Agostino Carmagnola ph. WikiPedia

La facciata e dei cornicioni della chiesa di Sant’Agostino continuano a destare preoccupazione per lo stato di degrado e il rischio di caduta di calcinacci.

Nei giorni scorsi, pertanto, il Comune ha affidato un incarico da circa 5 mila euro a due ditte specializzate per “un’attenta verifica della condizione statica dell’intero paramento murario” dell’edificio.

Considerata la centralità dell’edificio monumentale e le manifestazioni che si susseguono sulla piazza antistante, con enorme afflusso di pubblico (Sagra del Peperone, concerti, cerimonie religiose, ecc.), occorre affidare un incarico ad uno strutturista di provata esperienza spiegano dall’Ufficio Tecnico comunale, in una relazione ufficialeIl tecnico incaricato dovrà definire la consistenza degli interventi di ripristino, dopo aver stabilito la natura dei fenomeni accaduti. Dovrà valutare se si è trattato di una manifestazione occasionale, limitata ad alcuni calcinacci caduti accidentalmente o, più gravemente, si è trattato di sintomi di un avanzato degrado di alcuni cornicioni in aggetto della facciata con seri problemi di natura strutturale”.

Il riferimento è a quanto avvenuto lo scorso 21 aprile, quando dalla facciata di Sant’Agostino caddero alcuni calcinacci sul marciapiede sottostante, fortunatamente senza provocare danni.
I tecnici comunali -verificato il distacco di porzioni di intonaco dalle modanature superiori del timpano- disposero allora l’immediata chiusura con transenne e nastro segnalatore bicolore sia del sagrato dell’edificio sacro sia di una parte di via Porta Zucchetta, per garantire la sicurezza e l’incolumità dei passanti.

Quindi l’intervento di una ditta specializzata aveva permesso di mettere in sicurezza il cornicione ammalorato (limitatamente all’angolo di facciata prospiciente via Porta Zucchetta) mediante una leggera battitura, per scongiurare ulteriori distacchi di porzioni di intonaco e riaprire al traffico veicolare l’importante via di accesso al centro storico.

Il tecnico comunale provvedeva altresì ad eseguire un’accurata ispezione visiva con contestuale battitura con auscultazione sonora dello strato di intonaco dell’intero timpano, per valutarne lo stato di conservazione si legge ancora nella relazione dell’Ufficio Tecnico- A seguito della verifica constatava lo stato di degrado diffuso di gran parte della sua superficie, così critico e pericoloso da non escludere la possibilità di ulteriori distacchi di grosse porzioni di intonaco e conseguente caduta a terra”.

Agli esperti esterni è richiesta un’indagine visiva (con interventi mirati di battitura) sullo stato di conservazione della facciata, che dovrà essere svolta con il supporto di un’autoscala a cestello idonea e di un manovratore/operaio edile per le operazioni di battitura.

I necessari lavori di manutenzione avranno quindi bisogno dell’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti, Paesaggio della Città Metropolitana di Torino.