Logistica LIDL: per Legambiente, tanti aspetti da rivedere

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L’Associazione ambientalista ha presentato le proprie osservazioni in merito al progetto di una nuova piattaforma logistica LIDL a Carmagnola. Nel mirino il consumo di suolo, il maggior traffico e le compensazioni, ritenute insufficienti: “una svendita del territorio”.

Logistica Lidl a Carmagnola criticata da Legambiente
Il progetto della piattaforma logistica LIDL a Carmagnola

Il Circolo carmagnolese di Legambiente ha reso pubbliche le proprie osservazioni ufficiali al progetto del nuovo polo logistico Lidl, inviate nei giorni scorsi a Comune di Carmagnola, Città Metropolitana e Arpa.

Carmagnola è in una situazione pessima per quanto concerne i livelli di inquinamento (oltre i limiti di legge per le polveri sottili), la viabilità (per l’assenza storica di tangenziali) e il consumo di suolo, continuando a cementificare -si legge nella premessa del documento presentato da Legambiente– La variante al Piano Regolatore (al momento non ancora approvata, ndr) e la costruzione di una piattaforma logistica da oltre 50 mila metri quadrati coperti e altrettanti per la viabilità interna e per i parcheggi determinerebbe un incremento del consumo di suolo di 10 ettari; un impatto paesaggistico importante, segnato da un edificio di quasi un milione di metri cubi, alto 19 metri; un ulteriore incremento del traffico veicolare e del conseguente livello di emissioni, oltre a un’isola di calore, che inciderà ulteriormente sul microclima del territorio”.

Le osservazioni riguardano svariati aspetti ambientali, legati a viabilità, uso di suolo agricolo anziché di terreni già compromessi, insufficienti misure di compensazione e oneri di urbanizzazione ritenuti troppo scarsi.

Dai prospetti presenti nella documentazione si contano oltre 100 porte di carico e scarico -hanno calcolato i tecnici di Legambiente per quanto riguarda il possibile aumento di traffico pesante sulla viabilità cittadina dovuto al possibile arrivo della logistica LIDL in città- Ne consegue che la potenzialità giornaliera della piattaforma è di 400 tir in entrata e 300 bilici in uscita. Si tratta di numeri esagerati rispetto alla rete di punti vendita attuali in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Ma sono numeri raggiungibili e non avrebbe senso per Lidl realizzare una struttura del genere se non avesse in mente una strategia di sviluppo tale da rendere efficiente la piattaforma“.

Non mancano le critiche anche alle compensazioni ambientali: “Sembrano del tutto insufficienti a bilanciare l’impatto ambientale del nuovo insediamento. In primis perché gli interventi previsti non ampliano gli spazi verdi, ma intervengono unicamente a migliorarne la situazione, cosa che l’Ente pubblico dovrebbe già fare. Secondariamente perché l’intervento compensativo non è fatto in loco, e non ha quindi nessun effetto migliorativo per la zona in oggetto. Non sono inoltre previste in maniera continuativa, per la durata dell’attività, ma sono “una tantum” e non ne è compresa la manutenzione pluriennale“.

Nel mirino dell’Associazione ambientalista, infine, la scarsa trasparenza di tutta l’operazione.
Il progetto della nuova piattaforma logistica LIDL, in positivo e in negativo, avrà sicuramente un impatto significativo sul territorio, motivo per cui sarebbe stato necessario un elevato livello di trasparenza in tutte le fasi, coinvolgendo la cittadinanza e le associazioni del territorio -scrivono ancora da Legambiente- All’opposto la maggior parte dei cittadini è ancora oggi all’oscuro di quello che sta succedendo. Il verbale della Conferenza dei servizi è stato pubblicato il 24 dicembre 2018: di conseguenza, i 15 giorni di pubblicazione coincidevano con il periodo natalizio, riducendo i giorni lavorativi utili per prendere visione del procedimento. Inoltre il verbale e le relazioni conseguenti non erano pubblicati all’interno dell’Albo pretorio, come da prassi, bensì in un’apposita pagina di un sito utilizzabile unicamente dai consiglieri comunali, aperto a tutti per l’occasione, con documenti esposti in maniera caotica, accorpati senza ordine cronologico. La consultazione, per una persona che non ha seguito l’iter dei lavori, è molto complessa per non dire impossibile“.

La percezione è quella di una svendita del territorio”, concludono drasticamente da Legambiente, chiedendo maggiore tempo per approfondire le problematiche e informare i cittadini.