Il lupo come metafora delle nostre paure

814

Mercoledì 8 giugno, dalle 21 nella scuola media “Primo Levi” di corso Sacchirone, si terrà uno spettacolo, in parte recitato e in parte cantato, dal titolo “Non dirmi che hai paura”.
Attori saranno i ragazzi di una classe prima; gli allievi del CPIA , nella quasi totalità stranieri, che frequentano un corso pomeridiano per conseguire il diploma di terza media e alcuni ospiti del progetto Altra Meta,
coordinato da Francesco Varano dell’Associazione TraMe.
Lo spettacolo rappresenta il momento conclusivo di un percorso educativo-didattico che ha coinvolto soprattutto i ragazzi in attività diversificate nell’ambito di un progetto interdisciplinare.
Gli studenti, nel corso dell’anno scolastico, hanno studiato la biologia del lupo e sono stati nel parco del Marguareis in Val Pesio, alla ricerca di tangibili tracce di questo grande e affascinante predatore.
Hanno poi analizzato il ruolo del lupo nelle fiabe, nei racconti e nei cartoni animati. Loro stessi, con l’aiuto dell’insegnante di educazione artistica, hanno disegnato le scenografie e, nelle ore del laboratorio musicale, hanno preparato le colonne sonore. Gli adulti del Cpia si inseriscono all’interno dello spettacolo parlando delle loro paure, delle difficoltà incontrate nel viaggio spesso avventuroso verso l’Italia, della difficoltà a integrarsi nella nostra Società, che spesso li classifica proprio come “i moderni lupi” da cui stare lontani.
«Lo spettacolo vuole essere una metafora del mondo ignoto che ci circonda e ci invade, riferendosi alla sensazione di paura nei confronti dello straniero – spiegano gli organizzatori- Importanti messaggi sono sottesi all’interno della rappresentazione: la tolleranza e il superamento dei pregiudizi attraverso la conoscenza e l’accettazione dei “diversi” e la diversità come ricchezza, l’importanza del dialogo e l’apertura all’ascolto, l’amicizia e la solidarietà come strumenti di crescita personale e collettiva.
La curiosità e la volontà di capire gli altri portano al superamento della stereotipia e dei pregiudizi».
Proprio per il significato profondo che lo spettacolo vuole rappresentare, tutti sono invitati a partecipare. L’ingresso è gratuito.