Matrimoni in calo, ma crescono i battesimi.

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È il dato che emerge dal bilancio delle parrocchie di Carmagnola relativo ai sacramenti celebrati nel corso del 2016. Secondo le cifre aggregate dell’Unità pastorale 53 (le sette parrocchie di Casanova, Collegiata, Salsasio, San Bernardo, San Michele, San Giovanni e Vallongo), si fermano a 43 gli sposalizi suggellati in chiesa nell’anno trascorso, 25 dei quali all’altare della Collegiata.
«Un dato che fa riflettere: basti pensare che negli anni 2000 i matrimoni qui erano più del doppio», commenta monsignor Giancarlo Avataneo, parroco della Collegiata, «certo alcuni si sposano nel loro paese d’origine, ad esempio ritornando in meridione. Ma il dato resta: oramai celebriamo non più di 20-30 matrimoni l’anno».
Crisi di affetti? Se si considera che nel 2016 gli atti di matrimonio richiesti in Comune ammontano a 105, più che tra coppie il problema sembra essere sociale. «Sono le dinamiche ad essere cambiate», prosegue don Giancarlo, «oggi l’unione di coppia si declina anche in forme differenti. Del resto lo afferma anche Papa Francesco: ci vuole coraggio oggi per sposarsi, come in tutte le scelte dove viene proposto il ‘per sempre’. L’instabilità della società di oggi si riflette su tutte le scelte di vita».
Un dato positivo arriva però dal numero di nuovi cristiani: ben 197, in crescita rispetto agli anni precedenti. Se non ci si scambia più le fedi con la passata frequenza, le nuove famiglie scelgono comunque di battezzare i propri figli. «Una scelta non solo di tradizione», spiega monsignor Avataneo, «ma convinta e soprattutto dai risvolti benèfici. Il battesimo di una nuova vita infatti ha il potere di riavvicinare la famiglia alla fede cristiana; le giovani coppie spesso si sentono sole e disorientate in questa società così mutevole e dai pochi riferimenti. Dopo il battesimo però notiamo come le famiglie comincino a frequentare di più la parrocchia, e da parte nostra favoriamo molto la presenza dei loro bimbi. Puntiamo molto sulle famiglie giovani e sui loro figli. Sentiamo che in molti ci chiedono soccorso, e noi li accogliamo a braccia aperte».
Nota dolente: l’alto numero di funerali (257), che superano abbondantemente la quota di battezzati. Non certo una novità, prova della fatica diffusa ad assicurare in tutto il Paese un ricambio generazionale.