Ospedale unico: firmato in Regione il Protocollo di intesa

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Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha firmato con i sindaci di Carmagnola Silvia Testa, di Chieri Claudio Martano e di Moncalieri Paolo Montagna, insieme al direttore generale dell’Asl TO5 Massimo Uberti, il protocollo d’intesa per la realizzazione dell’ospedale unico della zona.

Non si tratta di una semplice opera pubblica, ma di un modo per migliorare l’offerta di cura della rete sanitaria regionale: è infatti l’Agenas stessa a dirci che gli ospedali piccoli riducono la professionalità di chi ci lavora e la qualità delle cure -ha dichiarato lo stesso Chiamparino- Per questo la Regione Piemonte sta lavorando su un investimento complessivo di circa un miliardo di euro, che dovrà essere reperito anche tramite finanziamenti privati. Dobbiamo però tenere presente la rapida evoluzione tecnologica delle metodologie di diagnosi e di cura, perché la degenza sarà sempre di più un aspetto marginale della cura del paziente, e per questo motivo dobbiamo evitare di realizzare strutture sovradimensionate, costose e quindi poco efficienti”.

All’incontro era presente anche l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta: “Il futuro ospedale dell’Asl TO5 sarà strettamente connesso al progetto del Parco della Salute di Torino e diventerà un vero ospedale metropolitano -afferma- Abbiamo raggiunto un risultato importante in tempi sorprendentemente brevi e con il pieno consenso dei 40 Comuni del territorio, che hanno compreso la necessità e la convenienza di abbandonare le attuali vetuste strutture per dotarsi di un ospedale moderno, efficiente e meno costoso dal punto di vista della gestione. Dopo anni di parole e di ipotesi, ecco i fatti: la delibera della Giunta regionale, le delibere dei Comuni interessati, ora il Protocollo d’intesa”.

La firma del protocollo in Regione
La firma del protocollo in Regione

La Regione vuole ora arrivare in tempi certi all’accordo di programma nel rispetto delle tempistiche fissate dal Protocollo: entro quattro mesi individuerà l’area sulla quale realizzare la nuova struttura ospedaliera sulla base di precisi criteri (baricentrica anche rispetto alla densità della popolazione, di facile accesso, dotata di servizi e rete di trasporti, rispettosa dei vincoli idrogeologici e ambientali anche al fine di evitare consumo di suolo) e predisporrà il quadro esigenziale e funzionale del nuovo ospedale, che avrà 450 posti letto.
I Comuni di Carmagnola, Chieri e Moncalieri si impegnano, in parallelo, a modificare i rispettivi piani regolatori al fine di valorizzare le aree dove sorgono gli attuali ospedali in vista della loro alienazione. Nei successivi sei mesi l’Asl predisporrà lo studio di fattibilità sulla base del quale verrà poi predisposto l’accordo di programma. Sarà parimenti costruito un piano economico e finanziario con la previsione di modalità di investimenti di carattere privato come la formula del partenariato pubblico-privato.