Risate a Teatro per aiutare il Cottolengo Mission Hospital

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Venerdì 10 marzo alle 21 va in scena al teatro Elios di piazza Verdi la commedia in due atti di Dino Trivero “Brau sì, ma nen fol”.
La commedia appartiene al genere del teatro dialettale piemontese e racconta, in maniera esilarante, le vicende di un ricco e generoso commerciante che poco alla volta viene spennato dai suoi parenti più stretti.
Lo spettacolo viene messo in scena dalla Compagnia “Siparietto di San Matteo” che, con un gesto di solidarietà, ha deciso di devolvere il ricavato della serata all’Associazione Crescere Insieme Carmagnola Onlus e sostenere, attraverso questa iniziativa, il Cottolengo Mission Hospital di Chaaria, in Kenya.
La scelta da parte dell’Associazione si sostenere questa “piccola città della gioia e dell’amore nell’Africa equatoriale” è maturata tra i volontari dell’Associazione dopo la visita alla struttura, durante il loro annuale viaggio-missione ad Igoji.
Il Cottolengo Mission Hospital, oltre ad ospitare una cinquantina di “buoni figli” (cioè i disabili fisici e psichici, così chiamati da san Giuseppe Cottolengo, che considerava queste persone delle preziose realtà, da amare e da mettere al centro delle cure e delle attenzioni), ha saputo trasformarsi nel corso di 18 anni, sotto la sapiente direzione di fratel Beppe Gaido, di Casalgrasso, che tra gli anni Settanta e Ottanta ha frequentato il liceo classico di Carmagnola; successivamente si è laureato in Medicina e Chirurgia, conseguendo una specializzazione in Igiene e Malattie Tropicali.
«Oggi, in questo sperduto angolo d’Africa, sorge un importante complesso ospedaliero di 160 posti letto, per uomini, donne e bambini -raccontano da Crescere Insieme Carmagnola- Ci sono reparti di medicina, chirurgia, ostetricia e ginecologia, pediatria, oltre a una sala operatoria, una sala parto, alcune culle termiche, una sala odontoiatrica, sala di gastroscopia e colonscopia, ecografia, laboratorio analisi, sala di sterilizzazione, eccetera».
Il numero di 160 posti letto è puramente indicativo: spesso i pazienti non infettivi sono due per letto, mentre i bambini, se posti trasversalmente al letto possono stare anche in quattro o cinque.
«È bene sapere che in Kenya la Sanità pubblica dispone di pochissime risorse e, spesso, è in grado di offrire solo un letto per morire; mentre la Sanità privata ha dei costi altissimi, per cui sono in pochi quelli che ne possono usufruire. Chaaria è l’unica realtà, in un’area molto grande, a offrire cure di buona o eccellente qualità con costi accessibili anche per i poveri. Chiaramente, per fare questo, necessita di entrate esterne che oggi provengono per la maggior parte da lasciti, donazioni e dalla vendita dei libri di fratel Beppe. In particolare va ricordato “Polvere rossa” che sta riscuotendo un grande successo e che consigliamo a tutti di acquistare. Vi invitiamo quindi a partecipare numerosi, poiché oltre al divertimento assicurato, potrete contribuire ad aiutare la popolazione povera del Kenya ad accedere alle cure sanitarie di cui ha bisogno».
Durante la serata saranno present due volontari che hanno prestato servizio all’ospedale di Chaaria lo scorso gennaio, che forniranno la loro testimonianza.
I biglietti -al costo di 10 euro- si trovano in prevendita da Magic Moment in via Valobra o telefonando al 347-8445792.