La città di Racconigi ha ricordato l’impresa di un gruppo di parrocchiani racconigesi che, 100 anni fa, ha posato una croce sulla cima del Monviso.

A Racconigi sono stati celebrati i 100 anni dalla posa della croce sulla cima del Monviso, impresa compiuta nel 1925 da un gruppo di giovani della parrocchia. Guidati dal teologo Bruno Garavini: i ragazzi trasportarono a spalla, fino ai 3.841 metri della vetta, i pezzi di una croce alta 2,90 metri e dal peso di oltre un quintale.
La croce, realizzata nell’officina dei fratelli racconigesi Tribaudino, venne restaurata nel 2000, riportandola a valle con un elicottero per poi essere nuovamente collocata in vetta. “In quella occasione la sezione racconigese del CAI volle ricordare la storia della sua costruzione e posa con un libretto pensato e scritto da Mario Monasterolo, che ricordiamo con immutato affetto”, hanno commentato i rappresentanti del CAI locale.
Oltre alle commemorazioni ufficiali organizzate nei pressi del Bric Lombatera, è stata avviata un’ascesa simbolica al Monviso, con la posa in vetta di una copia del libretto commemorativo, contenente una dedica del sindaco di Racconigi, Valerio Oderda il quale ha dichiarato: “Siamo fieri di celebrare questa impresa che parla di coraggio, determinazione e spirito di comunità. Quei giovani racconigesi hanno posato non solo una croce, ma un simbolo che oggi appartiene a tutto il Piemonte”.
Infine, nella cappella di Pian del Re, don Aldo Giraudo, parroco di Racconigi e celebrante della messa in vetta nel 2000, ha officiato una messa commemorativa, alla presenza delle autorità religiose del territorio.















































