Intervista a Sergio Lagrotteria, imprenditore tra Carmagnola e Racconigi e futuro coach, che racconta la sua trasformazione personale, la sfida fisica e il significato profondo della traversata dello Stretto di Messina.

Sergio Lagrotteria, 49 anni, è un imprenditore con trent’anni di esperienza nel settore dei traslochi e trasporti tra Carmagnola e Racconigi, dove vive da vent’anni. Nato e cresciuto a Carmagnola, ha sempre avuto una passione per le strade e i viaggi, coltivata fin da bambino quando accompagnava il padre, camionista di professione. “Mi sentivo molto più libero che essere chiuso in un’azienda o in un ufficio” ricorda.
Tre anni fa ha intrapreso un percorso di formazione con il coach Daniele Di Benedetti per ottenere la certificazione in PNL – Programmazione Neuro-Linguistica, un approccio alla comunicazione e alla crescita personale che aiuta a superare schemi mentali limitanti e potenziare quelli utili al raggiungimento degli obiettivi. Il cammino, intenso e impegnativo, ha previsto ruoli di staff negli eventi, attività di tutoraggio, studio, esami e prove fisiche. “Sebbene fossi un imprenditore autodidatta, sentivo il bisogno di nuovi strumenti, non solo per migliorare la mia attività, ma anche la mia vita personale” racconta.
Affrontare questo percorso ha significato anche fare i conti con paure radicate fin dall’adolescenza. “Fino a 20 anni soffrivo di balbuzie, e questo ha condizionato la mia comunicazione e i rapporti con gli altri. Solo ora capisco quanto quelle paure fossero profonde e limitanti”.
Tra le prove più significative c’è stata la traversata a nuoto dello Stretto di Messina, preparata con un allenamento graduale, il supporto di un coach nazionale e una nutrizionista. “Siamo partiti da 200 metri in piscina fino a raggiungere i 3 km in mare aperto, affrontando la fatica e la frustrazione di ogni seduta. Nuotare in mare è un’esperienza completamente diversa”.

L’impresa è avvenuta poco dopo la perdita del padre, originario della Calabria, e per Sergio ha assunto un significato simbolico e spirituale. “A metà percorso mi sono fermato qualche secondo ad ammirare quello spettacolo incredibile. Ancora oggi quell’emozione mi fa venire i brividi”.
Per lui, la crescita non è solo fisica ma soprattutto interiore. “Ogni paura che affrontiamo è un passo verso la versione migliore di noi stessi. La paura è un meccanismo di protezione, ma non deve bloccarci: va accolta e trasformata”.
A gennaio concluderà ufficialmente il percorso formativo, ma è già pronto a nuove sfide.












































