A Santena parte il progetto di rinaturalizzazione del torrente Banna

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È in programma a Santena un intervento sul torrente Banna, una risorsa paesaggistica e naturalistica del territorio.

L’obiettivo è quello di valorizzare l’ambiente fluviale e rafforzare la sicurezza del territorio

Il Comune di Santena ha completato il progetto esecutivo per la riqualificazione del torrente Banna. L’intervento, approvato con parere favorevole da AIPo a gennaio 2025, è stato presentato nell’ambito del bando regionale per la tutela delle acque e prenderà avvio entro l’autunno 2025, con l’obiettivo di valorizzare l’ambiente fluviale e rafforzare la sicurezza del territorio.

«Si tratta di un’azione fondamentale –spiega Paolo Romano, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici– che unisce sicurezza idraulica, lotta al dissesto e tutela ambientale. Il torrente Banna rappresenta una risorsa paesaggistica e naturalistica che va protetta, ma anche una criticità da gestire, soprattutto in un’ottica di prevenzione dei rischi».

Il tratto interessato dall’intervento si estende dalla zona dei campi sportivi fino al ponte ferroviario, in un’area a forte valenza ambientale. Il progetto, redatto da EDes Ingegneri Associati con la consulenza della dottoressa forestale Elena Pittana, prevede interventi di riprofilatura delle sponde, rimozione selettiva delle specie esotiche invasive (bambù e Arundo donax) e messa a dimora di piante autoctone per ricostituire la fascia tampone vegetale tra il torrente e le aree agricole.

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«Questo intervento si inserisce nel solco delle azioni di riqualificazione già avviate dal Comune –aggiunge il sindaco Roberto GhioInvestire sul territorio significa anche lavorare sulla manutenzione ordinata dei corsi d’acqua, sull’ambiente e sul paesaggio. È un impegno che stiamo portando avanti da anni e che oggi, grazie a questo progetto, compie un nuovo passo avanti».

L’avvio dei lavori sarà possibile dopo giugno 2025, con maggiore efficienza nei mesi di secca estiva, periodo che consentirà una corretta gestione della vegetazione fluviale, nel rispetto delle finestre operative previste dal Regolamento forestale.

«Tutte le opere -conclude Romano- saranno realizzate in alveo demaniale e non comporteranno espropri o occupazioni di aree private».

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