Pasquale Sicilia, segretario di Azione con Calenda a Carmagnola, chiede chiarimenti su presunte perdite di bilancio del Consorzio socio-assistenziale CISA 31.

Il gruppo di Azione con Calenda di Carmagnola interviene sulla situazione del Consorzio intercomunale socio-assistenziale CISA 31, dopo l’approvazione del bilancio consuntivo 2024 “che evidenzia una perdita di esercizio di circa 1,2 milioni di euro“.
«Chiediamo al Consiglio di Amministrazione del CISA di chiarire alla Comunità carmagnolese le cause che hanno provocato questa perdita e come si intenda rimediare per il futuro, al fine di evitare eventuali tagli ai servizi socio-assistenziali», dichiara il segretario cittadino Pasquale Sicilia in una nota stampa.
Il gruppo centrista sottolinea inoltre che anche il 2023 si era chiuso con un risultato negativo, pari a circa 600 mila euro. Da qui la richiesta di valutare eventuali responsabilità di indirizzo amministrativo in capo al CdA del Consorzio, «senza trascurare l’ipotesi di una rinuncia al mandato», aggiunge il segretario cittadino.
Nell’intervento viene chiamata in causa anche la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Margherita Toschino, che siede nel Consiglio di Amministrazione. «Ci chiediamo come mai non abbia riferito in tempo utile al Consiglio comunale la situazione economico-finanziaria del Consorzio –prosegue Sicilia–. Riteniamo opportuno che valuti le dimissioni dall’incarico e che, quantomeno, relazioni in aula sullo stato dei conti».
Infine, l’esponente locale di Azione con Calenda si rivolge direttamente alla sindaca Ivana Gaveglio, in virtù della partecipazione del Comune di Carmagnola al CISA 31 come “azionista di maggioranza” (detenendo il 54% delle quote, pur non avendo direttamente voce in capitolo sulle scelte politiche e finanziarie del Consorzio).
«Chiediamo politicamente alla sindaca di spiegare, in nome della trasparenza e dell’interesse pubblico, come si intenda sopperire a queste perdite, evitando di ricorrere troppo spesso ad anticipazioni di cassa che comportano ulteriori oneri per interessi», conclude Sicilia.
Le dirette interessate -interpellate da “Il Carmagnolese” per un’eventuale replica- hanno preferito non commentare.













































