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Due serate di formazione per genitori e insegnanti

Tornano anche quest’anno gli appuntamenti formativi “per crescere e per far crescere”, rivolti a genitori e insegnanti insieme e promossi dall’Assessorato Istruzione del Comune in collaborazione con gli istituti comprensivi del territorio.
Il primo incontro è in programma venerdì 1 aprile, con “Urlare non serve a nulla – Gestire i conflitti con i figli e gli alunni per farsi ascoltare e guidarli nella crescita”, relatore Daniele Novara, pedagogista e docente all’Università Cattolica di Milano.
«Si evidenzieranno alcuni aspetti salienti: imparare a distinguere tra regole e comandi e a gestire l’educazione in termini organizzativi, a dedicare tempo e cura al proprio ruolo genitoriale, a ragionare su ciò che può salvare i genitori dai figli tirannici, o i figli dal rischio di essere tiranneggiati dai propri genitori», spiega.
Secondo appuntamento venerdì 15 aprile, con “Per educare un bambino ci vuole un villaggio: il patto educativo scuola-famiglia-territorio”, relatore Riziero Zucchi, professore di Pedagogia all’Università di Torino. «Occorre costruire un patto educativo basato sul riconoscimento e la valorizzazione delle competenze educative di ciascuno, poiché il successo formativo dipende dall’accordo tra gli adulti di riferimento; realizzare nella scuola reti e spazi di condivisione per la crescita dei figli/alunni; fornire strumenti concreti per ritrovare la gioia e l’orgoglio di esser genitori in collegamento stretto con l’impegno dei docenti».
Entrambi gli incontri si tengono al palazzetto dello sport di corso Roma; iniziano alle 20,45 e hanno una durata prevista di circa due ore, con spazio per le domande del pubblico. Iscrizione gratuita ma obbligatoria entro il 4 marzo.
«Queste serate, negli scorsi anni frequentate da almeno 400 genitori, sono un momento di grande confronto educativo –sottolinea l’assessore all’istruzione, Pio Caon, promotore dell’iniziativa- Si tratta di appuntamenti nati con l’avvio dei Comprensivi, a testimonianza che i tre istituti devono collaborare tra loro con iniziative comuni, senza chiudersi in se stessi».