Venerdì 19 settembre, alle 21, la Biblioteca Comunale di Vinovo ospita Federico Fornaro per ripercorrere, attraverso il suo libro “Giacomo Matteotti – L’Italia migliore”, il riformismo e il coraggio civile di Matteotti a cento anni dalla morte.

Venerdì 19 settembre, alle 21, la Biblioteca Comunale di Vinovo, nella Sala Ludovico Griffa, ospiterà un incontro con Federico Fornaro, dedicato al centenario dalla scomparsa di Giacomo Matteotti e moderato da Giuseppe Borello.
L’Associazione Officina Democratica Progressista Vinovo, con il patrocinio del Comune, propone una riflessione sulle idee riformiste e sul coraggio civile dell’esponente socialista, prendendo spunto dal libro di Fornaro “Giacomo Matteotti – L’Italia migliore”.
L’autore ha fatto parte del Partito Socialista Democratico Italiano, seguendo l’orientamento politico di Pierluigi Romita. Dal 2004 al 2014 ha ricoperto prima il ruolo di consigliere comunale e poi quello di sindaco di Castelletto d’Orba. Nel 2014 è rientrato in consiglio comunale con la lista Insieme per Castelletto e, cinque anni dopo, nel 2019, ha ottenuto un seggio come consigliere comunale a Ovada.
Parallelamente, tra il 2004 e il 2014, è stato componente del Consiglio provinciale di Alessandria, inizialmente con i Democratici di Sinistra e in seguito con il Partito Democratico.
Fornaro nel suo libro spiega che, nonostante il ruolo centrale di Matteotti nella storia italiana, oggi il suo ricordo è quasi interamente confinato al tragico assassinio e alle conseguenze politiche che ne seguirono. A parte le dedicazioni stradali, dell’uomo di pensiero e d’azione resta poco nel nostro immaginario: del suo impegno riformista, della sua idea di giustizia sociale, della libertà e della sua contrarietà alla guerra.
Matteotti ebbe un peso di primo piano nella sinistra di inizio Novecento. Durante il ventennio fascista il mito popolare che lo circondava, tenuto vivo non solo dai fuoriusciti ma anche da molti cittadini, contribuì in modo significativo all’exploit dei socialisti nelle elezioni dell’Assemblea Costituente del 2 giugno 1946.
Un’Italia che aspettava di ritrovarsi in un progetto di rinnovamento e trasparenza si riconosceva nel suo riformismo intransigente. “A cento anni dalla sua morte, in un’epoca in cui la dittatura mussoliniana viene talvolta banalizzata, Federico Fornaro propone una biografia ampia e aggiornata. Dalle origini nel Polesine fino alla morte violenta, ne analizza il pensiero e l’integrità morale, offrendo un ritratto completo che spiega anche la lunga “amnesia” che ha avvolto il Paese“, commentano gli organizzatori.
















































