Nuove norme sulla caccia in Piemonte, la denuncia degli ambientalisti

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Il Tavolo regionale Animali e Ambiente si oppone alle previste modifiche in tema di caccia da parte della Regione Piemonte.

caccia piemonteLe modifiche previste dalla Regione Piemonte in tema di caccia, se approvate, ci porterebbero indietro di trent’anni“: questa la denuncia del Tavolo Animali e Ambiente, che raggruppa molte associazioni animaliste e ambientaliste piemontesi.

“La Giunta Regionale del Piemonte si appresta a ripristinare lo sterminio di ben 15 specie selvatiche, un colpo definitivo alla nostra martoriata fauna selvaticadenunciano gli ambientalistiInoltre, con le nuove norme, verrebbe azzerato il legame cacciatore-territorio, agevolando l’arrivo in Piemonte di cacciatori foranei, oltre alla caccia di selezione agli ungulati anche in orario notturno e al via libera per le immissioni di animali d’allevamento “pronta caccia” tutto l’anno“.

Secondo il Tavolo Animali e Ambiente, il disegno di legge in esame da parte della Prima Commissione regionale prevede anche la cancellazione della norma che avrebbe consentito ai proprietari dei fondi di vietare la caccia sui propri terreni.

In particolare, l’articolo 16 ripristina la possibilità di cacciare ben 15 specie oggi protette, quasi tutte di uccelli: fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, combattente, moriglione, allodola, merlo, pernice bianca, lepre variabile -elencano- L’iniziativa ci pare del tutto fuori luogo e priva di alcuna giustificazione. Si tratta infatti di uccelli di piccole dimensioni e con abitudini alimentari prevalentemente insettivore, utili quindi a tenere sotto controllo la proliferazione di specie dannose per le colture agricole (allodola, merlo). In altri casi le specie oggetto della proposta esibiscono carattere migratorio e sono comunque presenti nella nostra Regione con numeri estremamente ridotti. La pernice bianca è specie in sofferenza su tutto l’arco alpino, mentre non esistono dati sulla consistenza numerica della lepre variabile, che è comunque certamente molto ridotta. Numerose specie sono particolarmente tutelate a livello comunitario: pavoncella, combattente e moriglione sono classificate come Specie di Interesse Conservazionistico di livello 2 (specie la cui popolazione globale è concentrata in Europa, dove presenta uno stato di conservazione sfavorevole) mentre canapiglia, codone, marzaiola, mestolone, frullino, allodola risultano essere di livello 3 ( specie la cui popolazione globale non è concentrata in Europa, ma che in Europa presenta uno stato di conservazione sfavorevole)“.

Il Tavolo precisa inoltre che nessuna delle 15 specie è responsabile di danni all’agricoltura o ad altre attività antropiche degni di rilievo.
Il loro prelievo venatorio, quindi, assume unicamente finalità di tipo ludico e nessuna giustificazione di riequilibrio ambientale o faunistico può essere addotta in suo appoggio -ribadiscono le Associazioni- Per questo chiediamo al Consiglio regionale e alla Giunta regionale che le disposizioni sulla caccia siano stralciate dal DDL n. 83/2020“.