Prende il via il progetto “Con-Tatto” per prevenire i disturbi alimentari, promosso da Fondazione di Comunità di Carmagnola e Asl TO5 insieme agli Istituti comprensivi cittadini.

Prende avvio a Carmagnola “Con-Tatto”, il nuovo progetto promosso dalla Fondazione di Comunità insieme all’Asl TO5 e agli Istituti Comprensivi cittadini, volto a prevenire e contrastare i disturbi alimentari tra i giovani e a sostenere le famiglie che si trovano ad affrontare questa complessa sfida.
Il primo appuntamento pubblico è in programma lunedì 7 ottobre alle ore 18 agli Antichi Bastioni di Carmagnola, nell’ambito delle iniziative per la Giornata mondiale della salute mentale. Sarà l’occasione per conoscere più da vicino l’iniziativa e i suoi obiettivi, con la possibilità di confrontarsi direttamente con specialisti e operatori coinvolti.
Il progetto si articola in un duplice percorso: interventi nelle scuole secondarie di primo grado con la psicologa Martina Onida e la nutrizionista Sonia Di Pietro, che condurranno attività formative e sportelli di ascolto; e un ciclo di incontri dedicati ai familiari, guidati da specialisti dell’Asl e ospitati nella sede della Fondazione, con momenti di formazione, supporto e gruppi di mutuo aiuto.
Dalla Fondazione sottolineano come «questo progetto sia molto più di un intervento formativo: è un atto d’amore verso la nostra Comunità, un modo per dimostrare che nessuno è solo e che ogni fragilità merita uno spazio sicuro dove essere accolta con professionalità e rispetto».
«La collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale e la Fondazione di Comunità rappresenta un passaggio fondamentale per affrontare con maggiore efficacia i disturbi dell’alimentazione –sottolinea Fabrizio Starace, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL TO5– Grazie a questa sinergia possiamo unire competenze cliniche e risorse territoriali, creando percorsi di prevenzione, cura e sostegno più accessibili e integrati».
Il direttore generale dell’Asl TO5, Bruno Osella, aggiunge: «Solo attraverso un approccio condiviso e partecipato è possibile intercettare precocemente il disagio, promuovere la consapevolezza e accompagnare le persone e le famiglie verso la guarigione e il benessere».













































