Consiglio comunale di Vinovo del 26 giugno: scontro sulle mozioni, tensioni in aula e seduta sospesa per mancanza del numero legale.

Scontri durante il Consiglio Comunale di Vinovo di ieri, 26 giugno, che aveva all’ordine del giorno diverse interrogazioni, mozioni e due atti distinti: la modifica della composizione delle commissioni consiliari 1 e 4 e una variante a un permesso in deroga al PRGC ai sensi della L.106/11 relativa all’area dell’ex Cottolengo.
La seduta si è aperta alle ore 21 con la discussione di quattro interrogazioni riguardanti: la gestione della raccolta differenziata durante gli eventi, presunti sprechi e inefficienze nella cura del verde pubblico, e il mancato rispetto del regolamento comunale da parte dell’amministrazione.
Successivamente, il consigliere Maffucci ha chiesto di inserire una dichiarazione dopo l’appello da inserire agli atti, analogamente a quanto avvenuto con il capogruppo Piccione nella seduta del 21 maggio. Questa richiesta è stata però respinta dal Presidente del Consiglio con il parere favorevole del Segretario comunale, poiché non prevista in agenda. Maffucci ha denunciato una disparità di trattamento rispetto al capogruppo Piccione e annunciato l’intenzione di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio.
Si è poi passati all’esame di tre mozioni, presentate dai consiglieri Gai e Barilà, su sicurezza territoriale, lotta all’abbandono di mozziconi e adesione alla rete “Città Sane”. La maggioranza ne ha riconosciuto i contenuti ma ha proposto un rinvio in commissione per approfondimenti. Gai e Barilà sottolineano che le commissioni 1 e 4 erano state già convocate in due occasioni, in veste di presidenti, ma tali sedute non sono state riconosciute valide né dalla Sindaca né dal Presidente del Consiglio.
Sottolineando la necessità di un iter procedurale uniforme, i due consiglieri hanno chiesto che anche la variante in deroga al PRGC fosse esaminata dalla commissione. La proposta è stata respinta e le tre mozioni sono state messe ai voti, ottenendo un risultato identico: 9 voti contrari e 7 favorevoli, inclusi quelli dei due consiglieri dissidenti.
Su istanza del consigliere Piardi, la seduta è stata sospesa per una pausa di oltre mezz’ora in vista della votazione sulla presa d’atto della sostituzione unilaterale dei consiglieri Gai e Barilà dalle commissioni 1 e 4. Al termine della sospensione, maggioranza e opposizione hanno ribadito visioni opposte sulla legittimità dell’atto, che è passato con 9 voti favorevoli e 7 contrari.
L’ultimo punto in discussione era la variante in deroga al PRGC sull’area dell’ex Cottolengo. Dopo l’illustrazione dell’assessore Guerrini, i consiglieri Griffa, Maffucci e Piardi si sono astenuti, contestando la perdita dell’interesse pubblico e la mancata istruttoria in commissione.
A quel punto Gai, Barilà e Gangi hanno lasciato l’aula: l’uscita di quest’ultimo ha fatto cadere il numero legale. Ne è seguita una sospensione concordata, seguita da un altro tentativo di convincere Gangi a rientrare, senza esito. Al riprendere dei lavori, all’1:02 di notte, è stata ufficializzata la mancanza del numero legale e il punto è stato rinviato alla prossima seduta.
Dichiarazione dei Consiglieri Gai e Barilà: “Crediamo fermamente che ogni consigliera e ogni consigliere, anche se in minoranza o relegato ai margini, abbia la responsabilità di rappresentare con coerenza e coraggio il mandato ricevuto. E quando si affrontano temi che riguardano il futuro del nostro territorio non è possibile chiudere gli occhi, girarsi dall’altra parte o votare per automatismo”.
Concludono il discorso dichiarando: “Per questo, di fronte all’ennesimo atto portato in aula senza condivisione, abbiamo scelto la via più difficile ma anche più onesta: non partecipare alla votazione. Non per fuggire, ma per denunciare una modalità che riteniamo inaccettabile. Invitiamo quindi tutte e tutti — consiglieri, cittadini, forze politiche — a interrogarsi su quale direzione vogliamo dare alla nostra comunità. Noi continueremo a essere presenti. Continueremo a portare avanti un’idea di politica che non si piega al calcolo dei numeri, ma si fonda su valori di coerenza, integrità e servizio pubblico”.