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Gli stagni dei Favari nella “rivoluzione ambientale” della Città Metropolitana

La Città Metropolitana tutela ora, su delega regionale, oltre 30 mila ettari di aree protette sul proprio territorio: tra queste, l’area umida ai Favari. Tanti gli interventi in programma nel nuovo piano di gestione.

Anche gli stagni dei Favari, a Poirino, sono entrati a far parte della “rivoluzione ambientale” della Città Metropolitana di Torino, che ora gestisce e tutela oltre 30 mila ettari di aree protette sul proprio territorio.

La Regione ha infatti delegato all’Ente provinciale la gestione e tutela di Rete Natura 2000: con una convenzione di durata illimitata ha affidato ben 27 aree al Servizio pianificazione e gestione rete ecologica, aree protette e vigilanza ambientale della Città Metropolitana.

La Città metropolitana è ora chiamata a un considerevole sforzo, soprattutto in termini di risorse umane e finanziarie, poiché la superficie da gestire e le distanze da percorrere per raggiungere i siti sono nettamente incrementatecommentano dal Servizio metropolitano– Gli obiettivi della gestione sono ovviamente la conservazione e il miglioramento degli habitat e delle specie vegetali e animali protette dalle direttive europee. Dovranno essere effettuati monitoraggi sullo stato di conservazione dei siti e si dovranno programmare gli interventi diretti o indiretti ritenuti necessari per la loro buona conservazione“.

Fra le azioni dirette vi sono gli interventi programmati nei piani di gestione: la realizzazione o il ripristino di aree idonee alla riproduzione per gli anfibi, proprio come gli stagni e gli ambienti umidi; ma anche l’eradicazione di specie esotiche invasive che minacciano quelle autoctone.

I piani di gestione possono anche prevedere la realizzazione di ecodotti per l’attraversamento di strade e ferrovie, per evitare lo schiacciamento degli animali, oppure la realizzazione di fasce forestali tampone per filtrare le acque di scolo dei campi agricoli prima che defluiscano in laghi e fiumi.

Per la Città Metropolitana gestire un’area protetta comporta anche una serie di adempimenti amministrativi, in primis la Valutazione d’Incidenza su ogni intervento che possa eventualmente danneggiare o modificare gli habitat tutelati -aggiungono dall’Ente provinciale- In caso la valutazione non sia stata richiesta e ottenuta, la Città Metropolitana è tenuta ad applicare ai trasgressori le sanzioni previste dalla legge e ad emettere un provvedimento di ripristino dello stato dei luoghi. È importantissima la vigilanza nei siti della rete Natura 2000, esercitata dagli agenti faunistico-ambientali con la collaborazione delle Guardie Ecologiche Volontarie“.

Per saperne di più, è possibile visitare l’apposita sezione sul sito della Città Metropolitana.