I genitori del Nido Craveri, dopo una raccolta firme da oltre 1400 adesioni, hanno incontrato la sindaca Ivana Gaveglio: «sono arrivate rassicurazioni sulla continuità educativa e la promessa di non aumentare le rette».

Dopo una raccolta-firme lampo, con 1444 adesioni in appena 30 giorni, il gruppo spontaneo di genitori del Nido comunale “Sebastiano Craveri” è stato ricevuto dalla sindaca di Carmagnola, Ivana Gaveglio. L’incontro era stato richiesto per avere chiarimenti sulla decisione dell’Amministrazione di procedere verso l’esternalizzazione del servizio.
Il cuore dell’incontro, spiegano i promotori, è stato ottenere risposte nette sulle preoccupazioni delle famiglie: «ringraziamo la sindaca per averci fornito dei primi chiarimenti e rassicurazioni, per quanto informali».
Le rassicurazioni, scrivono mamme e papà in un comunicato diffuso ai media, riguarderebbero «la volontà di mantenere le attuali educatrici e di non aumentare i costi delle rette ad oggi vigenti».
Resta però un clima politico surriscaldato, vista la burrascosa seduta del Consiglio comunale sfociata nell’espulsione del capogruppo PD, Paolo Sibona, e l’abbandono dell’aula dal parte dell’Opposizione.
I genitori -che sottolineano di aver declinato ogni sostegno esplicito da parte di gruppi politici, per non dare un “colore” alle loro richieste– auspicano ora che «la tensione di ambo le parti possa trasformarsi in una forza positiva per raggiungere la migliore soluzione che dia un futuro solido e valido al servizio».
Il comunicato prosegue ricordando come tutto sia nato «a valle del Consiglio comunale di fine settembre, nel quale ci eravamo ritrovati singolarmente per seguire le novità relative alla scelta di esternalizzazione».
Da qui l’idea di unirsi e avviare «una raccolta firme spontanea, informale, senza richieste di documenti e con fogli da dieci firme», apposte direttamente sotto una lettera indirizzata alla sindaca, all’assessore competente e all’intera Giunta.
Un’impostazione volutamente semplice: «L’iniziativa è nata dal desiderio di favorire la partecipazione consapevole, superando diffidenze e formalismi, anche a costo di ricevere contestazioni per le modalità di raccolta».
Per questo sono state accettate anche firme del circondario -parenti, amici, lavoranti nell’ambito sanitario, educativo e pediatrico carmagnolese– pur rimarcando che «la larga maggioranza proviene da carmagnolesi che hanno conosciuto o frequentato il Nido».
Il gruppo rimarca quindi la scelta di mantenere l’iniziativa completamente autonoma: «Non abbiamo organizzato o partecipato a banchetti o gazebo, né distribuito altri materiali», in quanto l’obiettivo non era quello di certificare firme valide, ma «coinvolgere quanta più popolazione su un tema di bene comune».
Sul prosieguo dell’iniziativa, i genitori si riservano ulteriori valutazioni: «al momento non abbiamo ancora deciso se ci saranno –e quali saranno– i prossimi passi», con l’augurio che quanto fatto finora non sia stato vano, «in primis per rispetto di chi ha voluto esporsi sul tema, firmando».
Il testo della lettera e i risultati della raccolta firme «sono a disposizione di tutti per le considerazioni politiche, civiche e di altra natura che riterranno», concludono i promotori.















































