Alice Bosco, giovane chef dalle radici carmagnolesi, ha conquistato il premio come miglior piatto regionale al Campionato della Pasta 2025, con un omaggio al vitello tonnato.

Una storia di passione, dedizione e legame con il territorio: così si potrebbe riassumere il percorso di Alice Bosco, 26enne chef dalle radici carmagnolesi, che ha recentemente vinto il premio come miglior piatto della tradizione regionale alla seconda edizione del Campionato della Pasta, tenutosi a Paestum.
A conferirle il riconoscimento, la prestigiosa Fondazione Vincenzo Agnesi, legata al Museo nazionale delle Paste Alimentari.

Diplomata all’Istituto alberghiero “Giolitti” di Torino, Alice ha intrapreso subito dopo gli studi un cammino intenso e variegato: esperienze all’estero, ristoranti stellati, locali di quartiere e persino cucine in barca a vela.
Oggi porta avanti un progetto personale come chef a domicilio, entrando nelle case dei suoi clienti per offrire loro una vera esperienza gastronomica su misura, curando ogni dettaglio: dalla spesa al servizio, fino alle pulizie finali, con un’attenzione particolare ai prodotti freschi, locali e a chilometro zero.

La vittoria al Campionato della Pasta è arrivata con un piatto che rappresenta perfettamente il suo stile: radicato nella tradizione ma aperto alla sperimentazione.
Il cuore della proposta è un plin ai tre arrosti –vitello, coniglio e maiale– formato tipico piemontese ma rivisitato in dimensioni più generose, pensate per esaltare un ripieno intenso, arricchito da parmigiano e noce moscata. La sfoglia, realizzata con semola di grano duro e germe di grano, è volutamente rustica, povera di glutine ma ricca di fibre.

Il piatto è stato pensato come omaggio al vitello tonnato, il suo antipasto preferito.
È costruito come un gioco di equilibri: una crema di peperone rosso arrostito addolcisce la parte “terranea” del ripieno; il tonno, cotto a bassa temperatura, mantiene tutta la sua delicatezza e nobiltà; un fondo bruno ristretto aggiunge profondità, mentre un crumble di acciughe e capperi chiude il cerchio con un tocco marino e umami, evocando la memoria del classico piemontese in una veste completamente nuova.

«La mia è una storia fatta di farina, coraggio e passione –commenta la chef– Ho scelto di mettermi in gioco per creare qualcosa che fosse davvero mio, e questo piatto ne è l’espressione più autentica».
Con questo importante riconoscimento, Alice Bosco si conferma una delle nuove voci più interessanti del panorama gastronomico italiano, capace di unire tecnica, sensibilità e una profonda connessione con il proprio territorio. E chissà dove la porteranno i prossimi passi… ma una cosa è certa: saranno sempre con le mani in pasta.