La sindaca di Carmagnola, Ivana Gaveglio, ha illustrato ai cittadini il dossier per diventare Capitale Italiana del Libro 2026: «le iniziative del progetto verranno realizzate in ogni caso».

È stato presentato pubblicamente, nel salone degli Antichi Bastioni, il dossier con cui Carmagnola si candida al titolo di Capitale italiana del Libro 2026, un riconoscimento promosso dal Ministero della Cultura.
L’incontro, aperto alla popolazione, ha rappresentato l’atto conclusivo di un percorso avviato oltre un anno fa e costruito attraverso la partecipazione attiva di cittadini, associazioni, istituzioni e operatori culturali.
A guidare la serata è stata la giornalista de “La Stampa”, Erika Nicchiosini, in dialogo con la sindaca Ivana Gaveglio. Sono stati inoltre trasmessi due videomessaggi con cui la Regione Piemonte ha espresso il proprio sostegno alla candidatura: quello del presidente Alberto Cirio e quello dell’assessora alla cultura Marina Chiarelli.
«Carmagnola è una città che legge, che racconta storie, che forma lettori, editori e librai – ha sottolineato la sindaca– La nostra candidatura nasce come un sogno collettivo, radicato nel territorio e costruito con l’entusiasmo di tutta la Comunità. Essere Capitale del Libro vuol dire portare libri ovunque, perché dove arriva un libro, arriva rispetto, speranza e bellezza».
Collegata in diretta, l’avvocato Costanza Casali –curatrice del dossier– ha illustrato i contenuti principali della candidatura, basata sul tema “Identità – Libri e territorio”: una riflessione su come la lettura contribuisca a costruire identità personali e collettive. Ha ricordato il coinvolgimento di due advisor d’eccezione: Paolo Verri per i contenuti culturali e Nicolas Ballario per la comunicazione.
Tra i progetti presentati, spiccano la lettura collettiva di quattro libri simbolici; le “Frazioteche” (biblioteche di frazione) per portare i libri anche nelle zone più decentrate; il premio “Libro d’Artista” e l’innovativa iniziativa “Metti un libro nello stipendio”, che prevede buoni libro in busta paga per i dipendenti, ispirandosi al pensiero di Adriano Olivetti.
Casali ha inoltre spiegato che il dossier è stato costruito a partire dalle risposte di quasi mille cittadini a un questionario sulle abitudini di lettura: un’indagine che ha permesso di delineare un progetto su misura per Carmagnola e per la sua identità culturale.
Durante la serata sono intervenute anche le associazioni cittadine che hanno aderito al percorso partecipativo promosso dal Comune, presentando idee e iniziative che andranno a comporre il programma culturale del 2026.
In chiusura, la sindaca Gaveglio ha ribadito che, indipendentemente dall’esito del bando, Carmagnola porterà avanti l’intero progetto lungo tutto il 2026: «Abbiamo costruito una candidatura che nasce dal basso e guarda al futuro. Se arriverà anche il titolo, sarà un’opportunità in più; ma la visione resta, e continueremo a realizzarla».