Dal 9 al 14 ottobre Faule celebra la 29ª edizione della sua festa più attesa: cene, spettacoli e mercati animeranno la Festa della Bagna Caôda 2025.
Dal 9 al 14 ottobre 2025, Faule si prepara ancora una volta ad accogliere la Festa della Bagna Caôda, appuntamento che da quasi trent’anni celebra la ricetta simbolo della tradizione piemontese. Per sei giornate, il borgo sulle sponde del Po diventerà un palcoscenico di eventi che intrecciano gusto, cultura e socialità, in un clima di festa diffuso che coinvolge tutta la comunità.
L’apertura ufficiale, giovedì 9 ottobre, sarà affidata alle autorità e agli ospiti istituzionali, con la consegna del Fuji d’Oro e il taglio del nastro al Parco del Monviso. A seguire, la prima cena con la Bagna Caôda e la serata danzante inaugurale daranno il via ai festeggiamenti.
Il programma proseguirà nei giorni successivi con un ricco calendario di attività: mostre, passeggiate naturalistiche, degustazioni guidate ed esibizioni musicali.
Tra gli appuntamenti di spicco, sabato 11 ottobre alle ore 18 il convegno “Vini e Bagna Caôda”, condotto dall’enologo Lorenzo Tablino, con interventi di amministratori, produttori e rappresentanti dell’Accademia della Bagna Caôda. L’incontro sarà seguito da una degustazione di vini Calosso DOC, a sottolineare il legame tra le eccellenze del territorio.
La giornata di domenica 12 ottobre segnerà il momento più atteso della manifestazione con il grande mercato dell’artigianato e dei prodotti tipici, le escursioni, le attività per i più piccoli e i due tradizionali pasti comunitari a base di Bagna Caôda. Nella stessa giornata si terrà anche il raduno di auto e moto d’epoca, con partenza dalla Vecchia Distilleria e aperitivo offerto dall’Accademia presso “Gaute La Nata” di Villanova Solaro.
La festa continuerà fino a martedì 14 ottobre, tra serate musicali gratuite e momenti di convivialità, e si concluderà domenica 19 ottobre con la Messa solenne in onore dei Corpi Santi.
Elemento centrale della manifestazione resta, naturalmente, la Bagna Caôda di Faule, preparata secondo la ricetta tradizionale depositata presso la Camera di Commercio di Cuneo e sottoposta a pastorizzazione per garantirne la sicurezza alimentare. Un prodotto che non è solo simbolo gastronomico, ma anche identità culturale e memoria condivisa di un intero territorio.
