I progetti per il parto in anonimato attivi in Piemonte

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In Piemonte sono quattro i progetti per il parto in anonimato: a Torino, a Novara, e nelle province di Cuneo e Alessandria.

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Il presidente Cirio in visita al piccolo Lorenzo, all’ospedale di Ciriè (foto @ Facebook)

A seguito del recente ritrovamento di un neonato abbandonato vicino a un cassonetto dell’immondizia a Villanova, la Regione ricorda che in Piemonte sono attivi quattro progetti per il parto in anonimato sostenuti dal fondo “Vita Nascente”. A gestirli sono il Comune di Torino, il Comune di Novara, il Consorzio Csac del Cuneese e il Consorzio Cissaca di Alessandria.

Spiega l’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone: “La donna che ha bisogno di aiuto potrà ottenere una risposta qualificata per le necessità sue e del bambino: ascolto e consulenza, supporto per una scelta consapevole, sostegno economico (compresi contributi per le spese di locazione e per il pagamento delle utenze), aiuti materiali e fornitura di beni di prima necessità (abbigliamento, alimenti, farmaci, pannolini, carrozzine, lettini), sostegno psicologico da figure professionali formate, accompagnamento ai gruppi di auto-mutuo aiuto tra gestanti e neomamme destinati a rafforzare le risorse individuali, le reti parentali e amicali di supporto”. 

La Regione Piemonte sostiene la natalità con il fondo Vita nascente

Per ulteriori informazioni e dettagli è possibile consultare il dépliant del progetto “Sos Donna: Parto Segreto”, cliccando qui.

A conoscere Lorenzo -nome dato al bambino dai medici dell’ospedale di Ciriè- è andato il presidente Alberto Cirio: “L’emozione è stata davvero grande. È un bambino bellissimo, in piena salute, si vede che è molto forte. Ringrazio la famiglia Laforet e i medici dell’ospedale di Ciriè. Sarebbe stata sufficiente anche solo una decina di minuti in più al freddo e il bambino non ce l’avrebbe fatta. La Regione non è qua per giudicare nessuno -ha aggiunto- e quando un bambino viene abbandonato è perché dietro c’è sicuramente una situazione di disperazione. Vogliamo aiutare la vita e per farlo bisogna creare le condizioni per cui chiunque abbia necessità di partorire in anonimato lo possa fare. In Piemonte gli strumenti ci sono e li finanziamo”.

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