Il parlamentare Stefano Colucci si è recato in visita al Castello di Racconigi, incoraggiando uno sviluppo della tutela del patrimonio come opportunità di condivisione verso la comunità.

Nei giorni scorsi il Presidente della XVII Commissione Arte dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo del Sud, le Isole e le Aree Fragili, Stefano Colucci, si è recato a Racconigi in visita alla Residenza Reale.
Ad accoglierlo: Pietro Quattriglia Venneri (coordinatore della Commissione Arte), Barbara Bonanni (Commissione Cinema), la consigliera regionale alla Cultura Federica Barbero, la direttrice del complesso Alessandra Giovannini, l’architetto Filippo Masino e il sindaco Valerio Oderda.
Nel corso dell’incontro è stato evidenziato come il “modello Racconigi” unisca arte, natura e responsabilità pubblica in un approccio di tutela inteso non come limite, ma come linguaggio vivo capace di accompagnare l’evoluzione dei territori. Fondamentale è infatti che i vincoli nati per difendere il patrimonio si evolvano per diventare intelligenti, coerenti e misurabili, con verifiche periodiche e aggiornamenti basati su dati scientifici e sulle esigenze delle comunità. In particolare, per l’area del Castello (ricompresa nella rete Natura 2000 SIC/ZSC) Colucci richiama la necessità di usare gli strumenti europei già previsti per rivedere delimitazioni e parametri in modo condiviso e trasparente, rafforzando così la legittimità della protezione. Da questa esigenza è sorta la proposta di organizzare un tavolo permanente tra Comune, Direzione del Castello, Regione Piemonte e i Ministeri competenti, affinché il vincolo diventi linguaggio comune e non confine, e Racconigi un caso pilota nazionale.
Così si esprime il sindaco Valerio Oderda in seguito alla riflessione collettiva: «Il messaggio che parte da Racconigi è semplice e concreto: la tutela funziona quando diventa collaborazione tra istituzioni, comunità e competenze tecniche. Dire che “la tutela non è un muro, è un linguaggio” significa lavorare con misure, dati e confronto, per trasmettere il patrimonio alle generazioni future senza congelare la vita dei luoghi. Come Amministrazione comunale siamo pronti a dare vita, e contribuire con continuità, al tavolo di lavoro per consolidare qui un equilibrio virtuoso tra bellezza, natura e sviluppo».













































