In uscita il nuovo libro dell’autrice carignanese Graziella Brusa

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Nel mese di novembre, verrà pubblicato il nuovo libro per bambini dell’autrice carignanese Graziella Brusa. Il Carmagnolese l’ha intervistata per voi.

La scrittrice carignanese Graziella Brusa.

Nel mese di novembre, uscirà “Teo Delciuff, l’inizio di un viaggio magico“, il primo romanzo per bambini dell’autrice carignanese Graziella Brusa, che aveva già pubblicato un romanzo per adulti, ambientato proprio a Carignano, dal titolo “I fantasmi di Apollonia Birot”.

Una storia di amicizia, coraggio e magia che parla al cuore dei piccoli lettori (e
dei loro genitori): ambientato in un mondo dove i piccoli topi hanno grandi destini, il libro racconta la storia di Teo, un topo diverso dagli altri che scopre di appartenere alla misteriosa stirpe dei Delciuff, capaci di compiere magie dimenticate. Attraverso incontri sorprendenti e prove di coraggio, Teo intraprende un viaggio che lo porterà a scoprire la propria identità e la forza dell’amicizia.

Pensato per bambini dai 7 anni in su, il romanzo combina ritmo narrativo e profondità
emotiva, parlando con leggerezza di temi importanti come la diversità, la paura di non
essere accettati e il valore della gentilezza. Il volume, illustrato in bianco e nero con una copertina a colori, è il primo capitolo di una serie. Pubblicato in autoproduzione, il libro sarà disponibile in libreria, negli store online e sul sito dell’autrice www.lestoriedinina.com.

Ho scritto questa storia per quei bambini che si sentono un po’ fuori posto“, racconta Graziella Brusa riguardo al suo nuouvo libro, “Teo impara che la sua diversità è la sua forza. E in fondo, è un messaggio che vale anche per noi adulti“. Accanto al libro, l’autrice proporrà iniziative per le scuole, laboratori di lettura e scrittura e disegni da colorare ispirati ai personaggi del mondo di Teo Delciuff, con l’obiettivo di avvicinare i più piccoli al piacere della lettura e della scrittura attraverso la fantasia e la creatività.

La copertina del nuovo libro per bambini dell’autrice carignanese Graziella Brusa, “Teo Delciuff, l’inizio di un viaggio magico”.

Ecco l’intervista all’autrice carignanese che Il Carmagnolese ha realizzato per voi.

Come nasce la sua passione per la scrittura?

«Nasce tantissimo tempo fa; ma prima della scrittura, ho avuto una grande passione per la lettura, che è nata appena ho imparato a leggere. Ho letto i classici: “Pinocchio”, Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie”, “Moby Dick”, “Le avventure di Tom Sawyer”, che mi hanno ispirata. La passione per la scrittura è nata dopo, perché ho avuto dei maestri, in tenera età, che mi hanno spronata e stimolata a proseguire questa mia attitudine. Non è scontato avere gli insegnanti giusti, con la vocazione per l’insegnamento, bisogna essere fortunati ma quando li trovi ti insegnano non solo le nozioni della scuola, ma la vita».

C’è un evento o un’esperienza che la ha portata ad intraprendere la strada della narrativa per bambini?

«Sì, c’è stata un’esperienza in particolare. Io sono nata a Carignano, in una famiglia di agricoltori. Ho sempre avuto un rapporto con realtà di tipo empirico e diretto, a differenza dei bambini di oggi che tendono ad essere più rinchiusi e meno lasciati liberi. Ho sempre guardato il mondo che mi circondava con molto spirito di osservazione e immaginazione. Ho osservato il comportamento e il carattere degli animali con cui sono cresciuta e ho immaginato una storia, la storia di Teo, un topolino blu che scopre di avere poteri magici ed è capace di parlare in rima con i bambini. Ho recuperato un’esperienza passata della mia infanzia, che mi ha permesso di immaginare tutto un mondo composto da animali e uomini che comunicano. La mia esperienza di bambina con la realtà che mi circondava allora e con l’ambiente fiabesco della campagna è stata l’esperienza che mi ha ispirata nella scrittura del romanzo. La realtà influenza la scrittura, sia nella narrazione per adulti, sia nella narrazione per i bambini. Nel mio libro ci sono molti dialoghi in rima, perché Teo parla in rima: questa è una scelta fatta per avvicinare la poesia ai bambini».

C’è qualcosa che spera i bambini imparino dalle sue storie?

«Alla fine di ogni episodio ho inserito un “tocca a te”, un piccolo esercizio di scrittura creativa per i bambini. Voglio che sia un libro utilizzabile sia in classe, sia dai genitori, sia come un gioco. Gli episodi del viaggio di teo possono stimolare i bambini nell’immaginazione, sia attraverso la scrittura, sia attraverso i disegni. Ho partecipato alla giuria di un concorso letterario per ragazzi a Piobesi; in quell’occasione ho constatato,  leggendo gli elaborati, che c’è molto lavoro da fare, non solo a livello di correttezza formale, ma proprio sull’immaginazione delle giovani menti. Mi piacerebbe che, anche attraverso la lettura delle avventure di Teo, i bimbi fossero stimolati a immaginare mondi diversi e le loro storie, che nascono dalla loro testa, con personaggi del mondo di Teo o con personaggi inventati da loro. Nel libro chiedo che mi mandino i loro elaborati, mi piacerebbe che il prossimo romanzo fosse illustrato dai disegni dei miei lettori. Interattività è la parola chiave».

Quale consiglio darebbe a un bambino o un ragazzo che vuole diventare scrittore?

«Scrivere sempre, ogni giorno continuare la propria storia e non avere paura del giudizio. Spesso si scrive per se stessi, non facendo leggere a nessuno quello che si scrive. Bisogna superare questa barriera del proporsi e del non sentirsi giudicati. Le parole sono una responsabilità e anche questo serve al bambino. Si possono utilizzare le parole per sentirsi liberi. Nel libro emerge anche tema del bullismo, se c’è qualcosa che non va, in questo senso può uscire fuori dalle creazioni dei bambini o dei ragazzi; Teo è diverso e sta male per la sua diversità, spesso viene preso in giro, ma gli viene anche chiesto di intervenire in determinate situazioni».

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