La Sagra 2015 ha mosso 2,6 milioni di euro sul territorio

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Circa 250 mila visitatori in 10 giorni di manifestazione, per un impatto economico sul territorio stimato in 2,6 milioni di euro. Queste le cifre più rilevanti emerse dall’indagine intitolata “Effetti economici, sociologi e turistici della valorizzazione del patrimonio culturale Piemontese: il ruolo della Sagra del Peperone” e condotta, nel corso della Sagra del Peperone 2015, dal team di Giuseppe Attanasi, ricercatore dell’Université de Strasbourg (Francia) e direttore del Laboratoire d’Économie Expérimentale e da Valentina Rotondi, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha curato il progetto di ricerca in collaborazione con l’Universitat de La Plana (Spagna) e l’Associazione “Cultura è Trasparenza” di Soleto (Lecce).
L’indagine sociologica, per il secondo anno consecutivo, ha confermato la strategicità della manifestazione per l’economia locale e l’indotto legato al turismo e alla ricettività. I dati raccolti – presentati a febbraio dal sindaco, Silvia Testa e dell’assessore alle Manifestazioni, Letizia Albini-hanno posto in luce un ulteriore incremento delle ricadute positive sul territorio.
L’edizione 2015 della Sagra ha registrato un incremento di più di 50.000 presenze di visitatori, con un impatto economico diretto di 1.333.718 euro (+120 mila euro rispetto al 2014) e un impatto globale che è salito dai 2.159.804 euro del 2014 ai 2.630.200 euro del 2015, con un aumento di circa 470 mila euro rispetto all’anno precedente. «I dati confermano il valore della Sagra quale motore propulsivo per l’economia locale e le sue benefiche ricadute su tutto l’indotto –hanno commentato i ricercatori- A fianco dei settori ricettivo e turistico, che beneficiano in modo diretto della presenza dei visitatori sul territorio, si evidenzia ancora una volta il positivo impatto in termini di percezione della città e dei suoi abitanti». Vi sono stati inoltre 505 questionari sottoposti dagli studenti del “Baldessano-Roccati” a un campione rappresentativo dei 250 mila visitatori che hanno partecipato alla Sagra.
Anche quest’anno è confermata l’elevata età media del campione (il 50% degli intervistati ha più di 40 anni, il 65% più di 30), che si presume debba essere ricollegata al genere di offerta culturale proposta. Per quanto concerne la provenienza dei visitatori, la metà degli intervistati risiede a Carmagnola, l’11,5% risiede nel capoluogo, il 22% in provincia, il 9% nelle altre province piemontesi, il 2,3% proviene da altre regioni d’Italia mentre il 3,2% risiede all’estero, in particolare in Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra, Moldova e Ucraina.
In generale, il 24% degli utenti frequenta la Sagra perché rappresenta una tradizione, il 15% per l’offerta gastronomica, il 20% per curiosità. Il giudizio sull’evento è molto positivo: l’85% degli intervistati vive la sagra come manifestazione tradizionale e per il 74% è un evento culturale. L’analisi dei dati ha evidenziato infine che il 93% degli intervistati parteciperebbe comunque alla Sagra anche se non vi prendessero parte ospiti di livello nazionale/internazionale mentre solo il 66% parteciperebbe se non vi fossero le piazze enogastronomiche.
Non a caso, pertanto, gli elementi più apprezzati sono le aree enogastronomiche e la Piazza dei Sapori. L’offerta gastronomica è ritenuta soddisfacente dal 95% degli intervistati (+ 5% rispetto al dato rilevato nell’anno 2014),in particolare per la qualità e varietà dei prodotti disponibili.
«I dati della ricerca confermano ancora una volta il ruolo trainante della Sagra per l’economia carmagnolese –è il commento dell’Amministrazione Testa- Il territorio carmagnolese può ottenere grandi risultati dalla sinergia tra attori pubblici, privati, imprenditori, agricoltori, commercianti e associazioni. La Sagra ogni anno si rinnova, cresce e si trasforma in un evento di rilievo sempre maggiore ma non perde la propria identità, il proprio cuore costituito dal Peperone, dall’offerta gastronomica e delle eccellenze del territorio».