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Mahle: azienda e sindacati al Ministero dello Sviluppo Economico

Azienda e sindacati si sono confrontati al Ministero dello Sviluppo Economico di Roma sulla crisi che coinvolge gli stabilimenti Mahle di La Loggia e Saluzzo, per un totale di oltre 450 licenziamenti. Concordata una proroga di 30 giorni, ma le posizioni restano molto distanti.

Mahle e sindacati si sono confrontati al Ministero dello Sviluppo Economico di Roma

E’ arrivata al Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) la crisi di Mahle Italia, in seguito all’annuncio da parte della multinazionale della chiusura degli stabilimenti di La Loggia e Saluzzo, per un totale di oltre 450 lavoratori, di cui diversi dell’area carmagnolese.

Il Ministero ha chiesto chiarimenti sulla decisione di avviare la procedura per il licenziamento collettivo.

L’azienda ha evidenziato il calo dei volumi di prodotto richiesti dal mercato, a fronte dell’eccessiva capacità produttiva degli stabilimenti italiani, dichiarando di non aver trovato alcuna alternativa “credibile” e sottolineando come l’azione sia stata decisa all’interno di un quadro più ampio.
In chiusura, la Mahle ha proposto una richiesta di 12 mesi di cassa integrazione straordinaria, confermando comunque la chiusura al termine dell’ammortizzatore sociale.

Da parte loro, invece, i sindacati hanno ribadito con forza il rifiuto di ogni ipotesi di licenziamento, contestando il mancato tentativo da parte della Mahle di recuperare la situazione e la perdita di prodotti di prestigio, non sostituiti.
Chiediamo che siano riviste le decisioni aziendali, valutando tutte le possibili soluzioni atte a salvaguardare l’occupazione e i presidi produttivi coinvolti, accantonando la procedura di licenziamento collettivo“, hanno dichiarato i rappresentanti dei lavoratori.

Trovo inaccettabile essere rimasti immobili davanti all’aggravamento della situazione negli ultimi anni: non si può rinunciare a ricercare soluzioni industriali, puntando tutto sui margini guadagno -ha sottolineato Igor Albera, funzionario della Film-Cisl– Questa logica di gestione della crisi, se applicata su larga scala, in questa fase economica, provocherebbe danni irreversibili al sistema produttivo italiano. E’ anche inaccettabile una decisione unilaterale e presentata come definitiva. Serve avviare un ragionamento, con senso di responsabilità”.

Anche il Ministero ha detto “no” alle decisioni unilaterali e sottolineato come sia sbagliato saltare alcune tappe del percorso di crisi, mettendo in difficoltà i lavoratori, chiedendo maggiore condivisione con le parti sociali.

Al termine dell’incontro, è stata concordata una proroga alla procedura di 30 giorni, durante i quali le parti dovranno continuare la ricerca di un rimedio per evitare i licenziamenti. Tra un mese, quindi, sarà convocato al Ministero dello Sviluppo Economico un ulteriore incontro tra Mahle e sindacati.

La mobilitazione negli stabilimenti di La Loggia e Saluzzo continua.
Confidiamo nel supporto di tutte le istituzioni, locali e nazionali -concludono dai sindacati, che prima del tavolo al Ministero avevano incontrato i vertici Mahle all’Unione Industriale di Torino- Consideriamo prioritaria e fondamentale la difesa della capacità produttiva industriale italiana e, nello specifico, quella di territori già fortemente danneggiati“.