Coldiretti Piemonte a sostegno delle aziende agricole che hanno subito le conseguenze della gelata di inizio aprile, dopo la dichiarazione dello stato di calamità. Stimate perdite fino al 100 per cento nella produzione di pesche e kiwi, complici i cambiamenti climatici.
E’ stato riconosciuto lo stato di calamità per il comparto frutticolo del Piemonte.
“La forte gelata del 7 e 8 aprile, seguita dai successivi episodi di grandinate, raffiche di vento e trombe d’aria, ha compromesso i raccolti della stagione estiva rendendo la raccolta in certe zone della regione pressoché nulla -commentano da Coldiretti Piemonte- Sono state stimate perdite dal 70% per le colture di albicocche e susine, al 100% per pesche e kiwi“.
Per questo, Coldiretti si è messa a disposizione: “Entro il 12 ottobre le imprese hanno l’opportunità di presentare la domanda di aiuto, per la quale possono trovare assistenza presso i nostri uffici territoriali”, annunciano il presidente dell’associazione agricola Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, delegato confederale.
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“Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici –continuano Moncalvo e Rivarossa– Si verifica sempre più spesso lo slittamento delle stagioni, con la tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi: tale situazione ha fatto registrare in Italia negli ultimi dieci anni oltre 14 miliardi di euro di perdite, tra cali della produzione agricola e danni alle strutture ed alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti”.
Il decreto ministeriale del 9 agosto dichiara l’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi -gelate dal 7 aprile 2021 all’8 aprile 2021- per i territori dei seguenti comuni: Cambiano, Candiolo, Caramagna Piemonte, Carignano, Carmagnola, Castagnole Piemonte, Faule, La Loggia, Lombriasco, Moretta, Osasio, Pancalieri, Poirino, Polonghera, Pralormo, Racconigi, Sommariva Bosco, Villastellone e Vinovo.
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