A Piobesi inaugurato lo scaffale “Libri per tutti” con simboli della CAA

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É stato inaugurato nella biblioteca di Piobesi Torinese il nuovo scaffale “Libri per tutti”, che contiene oltre settanta libri con i simboli della CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa). Presente Anna Peiretti di Fondazione Paideia che ha spiegato il progetto: cos’è, come funziona e quali sono i suoi obiettivi.

Piobesi libri CAA
É stato inaugurato nella biblioteca di Piobesi Torinese il nuovo scaffale “Libri per tutti”, grazie alla collaborazione con Fondazione Paideia: contiene oltre 70 libri con i simboli della CAA, la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (foto di Laura Cosso @ Il Carmagnolese)

Si è tenuta l’inaugurazione del nuovo scaffale “Libri per tutti” all’interno della biblioteca comunale di Piobesi Torinese: il progetto, realizzato grazie alla collaborazione con Fondazione Paideia, ha permesso di proporre ai lettori, in particolare ai bambini, oltre settanta libri con i simboli della CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa).

Presenti all’incontro inaugurale Anna Peiretti, referente di Fondazione Paideia, il sindaco di Piobesi Fiorenzo Demichelis, e le assessore Elena Mattio ed Elena Balaudo, promotrici principali dell’iniziativa; invitato a partecipare come pubblico il corpo docenti delle differenti scuole del paese, a cui Anna Peiretti ha spiegato il progetto: cos’è, come funziona e quali sono i suoi obiettivi.

Ad oggi sono disponibili nello scaffale oltre settanta libri stampati con questa modalità “artefatta”, sono rilegati con una spirale poiché il mercato non risponde per ora a questo bisogno, se non in minima parte -esordisce Peiretti nel presentare i libri con i simboli della CAA- É dal 2016 che Paideia promuove questa iniziativa per la traduzione, la promozione e la distribuzione di questi testi all’interno delle biblioteche e delle Asl; ora abbiamo una rete molto vasta, in cui si inserisce anche Piobesi”.

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L’idea di partenza per la creazione dei libri con la CAA è quella di sostituire il verbale con immagini simboliche: “I libri sono albi illustrati, in particolare per la prima infanzia (con argomenti sulle autonomie dei bambini da conquistare), per la scuola primaria (con una trama narrativa più consistente) -racconta Anna Peiretti- Il limite è che per i più grandi c’è poca scelta perché non è facile tradurre i testi con la CAA: la scrittura dev’essere minima a fronte però di alti contenuti“.

Lo scaffale di Piobesi contiene libri per bambini fino ai dieci anni, ma si sta lavorando anche per fasce d’età più in su. Questi testi sono quindi formati dall‘immagine, sempre presente nei libri per bambini, accompagnata da simboli; ogni simbolo è a sua volta formato da tre elementi: il pittogramma (o disegno), l’etichetta (ovvero la scritta al di sopra, che fa da ponte per la lettoscrittura), e l’aspetto fonologico, all’apparenza assente dal libro ma essenziale per questo tipo di metodo: il lettore pronuncia il simbolo e dà voce alla parola.

Questi libri si “modellano”, nel senso che nessun bambino sta da solo davanti ad un testo del genere: c’è sempre un’altra persona che lo accompagna nella lettura -spiega Peiretti- Di fondamentale importanza è il gesto del dito che orienta l’attenzione del bambino: il dito non deve mai coprire il simbolo, e allo stesso tempo deve essere anche pronunciata la parola“. In più, sui simboli della CAA non si deve compiere un lavoro di apprendimento: questi libri non hanno come scopo quello di far imparare i simboli ai bambini, ma servono per creare “un’atmosfera di parole per loro”.

Un esempio di simboli della CAA fornito dalla Fondazione Paideia, per comprendere il funzionamento di questo metodo di traduzione dei libri (foto di Laura Cosso @ Il Carmagnolese)

All’interno della rete che promuove libri di questo genere fanno parte quasi tutti i sistemi bibliotecari del Piemonte, oltre ad Associazioni come Scuola Holden, Asl come quella di Torino, AslTo2, quelle di Cuneo, Alessandria e Novara; per l’Asl di competenza di Piobesi (AslTo5) vi è lo stesso dottore Alessandro Ciuti, direttore di Neuropsichiatria infantile, a sostenere questo progetto.

Lo scaffale inaugurato nella biblioteca piobesina contiene quindi testi in simboli della CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) che “rappresentano uno strumento molto importante di inclusione -suggerisce Anna Peiretti- Sono libri che hanno però bisogno di “prendere vita”: bisogna sapere come leggerli, come utilizzarli, dato che a scuola, ad esempio, possono diventare uno strumento molto potente di comunicazione e relazione“.

La CAA nasce come pratica clinica: quando il bambino ha bisogni comunicativi complessi il neuropsichiatra valuta un metodo a lui funzionale; ma quali bambini possono sfruttare questi libri?Si tratta di un mondo molto variegato: ci sono bambini con disturbi dello spettro autistico, disprassie, difficoltà di accesso alla lettoscrittura -spiega la referente per Paideia- La stessa CAA può essere utilizzata come ponte per imparare a leggere e successivamente passare alle parole“.

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Questi testi sono quindi funzionali anche per bambini che frequentano la scuola dell’infanzia e stranieri, che si trovano al loro primo approccio con la lingua italiana come forma di inclusione. “Sono libri che vanno bene per bambini con bisogni specifici sempre sotto la direzione di specialisti come il logopedista e lo neuropsichiatra -aggiunge Anna Peiretti- Nonostante ciò i docenti hanno un ruolo fondamentale: intorno al bambino che usa la CAA si deve creare una rete che usi lo stesso metodo“. É questa per Piobesi, quindi, un’ottima forma di inclusione per unire genitori, bambini, insegnanti, operatori socio-sanitari che lavorano tutti insieme al progetto educativo di un bambino.

Intorno allo stesso progetto di diffusione dei testi sono poi nate altre esperienze, tra cui la formazione gratuita in merito per chi fa parte della rete da parte di Fondazione Paideia: ci sono corsi online, realizzati insieme a Fondazione per la Scuola San Paolo; ad oggi sono presenti sedici lezioni asincrone con documenti da leggere sulla CAA.

Inoltre vengono organizzati diversi incontri nelle sedi di “Libri per tutti” (Chieri, Carmagnola, lo stesso Centro Paideia); ancora, le biblioteche di Chieri, Chivasso, Cuneo, Settimo Torinese e della Val Susa offrono il servizio di sportello gratuito sulla CAA. “I genitori dovrebbero essere preparati tanto quanto i docenti -suggerisce infine l’assessora Elena Balaudo- É necessario far partire iniziative e incontri anche per loro in merito a questo progetto, che cercheremo di organizzare in futuro“.

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