Al castello di Racconigi si svelano tesori nascosti

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Grazie a un contributo del Ministero sono state riscoperte armi e fotografie antiche presenti nei depositi del castello di Racconigi.

tesori castello racconigi
Uno dei tanti tesori riscoperti nel castello di Racconigi: impugnatura e fodero di una spada di manifattura turco-balcanica, XIX secolo.

Nell’ambito del progetto “Sleeping Beauty“, dedicato alla conservazione e valorizzazione delle collezioni presenti nei depositi dei musei, alcuni oggetti inediti, veri e propri tesori nascosti che sono presenti al castello di Racconigi saranno disponibili per il pubblico.

Collezioni straordinarie si celano nei depositi dei nostri musei: oggetti di raffinata bellezza, pregiati elementi decorativi, dipinti di notevole fattura, fotografie d’epoca e ricordi di viaggio restano lontani dagli occhi del pubblico –spiegano dalla Direzione regionale musei del PiemonteA questa parte del patrimonio è dedicato il programma “Sleeping beauty” promosso e finanziato dal Mibact, il Ministero dei Beni culturali”. 

Un contributo complessivo di 40.000 euro ha permesso di elaborare un articolato piano di interventi che coinvolge opere custodite anche a Palazzo Carignano e Villa della Regina a Torino e al castello di Agliè.

Riapre il castello di Racconigi, nei feriali e su prenotazione

Per il castello di Racconigi sono stati individuati due nuclei di opere. Un primo intervento si è concentrato su armi e manufatti etnografici dell’Armeria, un ambiente di deposito al piano terreno dell’ala di levante che custodisce circa 450 pezzi legati ai viaggi e alle visite diplomatiche a cui presero parte gli ultimi due re d’Italia, Vittorio Emanuele III e Umberto II.

Sono stati selezionati e restaurati un’ armatura di manifattura ottomana e cinque armi, una di ambito europeo, precisamente svedese, e quattro di matrice extra-europea, africana e turco-ottomana, aggiungendo così un ulteriore tassello a un più ampio programma per il riordino della raccolta finalizzato a includerne le meraviglie nel percorso di visita.

Tutorial sui simboli dei Savoia al castello di Racconigi

L’altro intervento si è mosso invece sul fronte del vastissimo fondo di fotografie storiche presente nel castello con oltre 18 mila scatti. Operazioni di condizionamento e manutenzione conservativa hanno riguardato dieci album, per un insieme di 696 fotografie relative ai soggiorni che Umberto II ebbe modo di trascorrere in Nord Europa, Africa e Sudamerica tra gli anni Venti e Trenta del Novecento.

D’altronde quello per la fotografia fu un interesse particolarmente sentito in famiglia e coltivato soprattutto dalla madre, la regina Elena, appassionata fotografa che usava stampare personalmente i propri scatti, tanto da aver fatto allestire un apposito gabinetto per lo sviluppo delle riprese al secondo piano ammezzato del castello“, sottolineano dalla Direzione musei.

Questo progetto, che mi trovo a ereditare dalle gestioni precedenti, non solo segna una continuità significativa con ambiti e interessi che hanno caratterizzato il mio percorso professionale, ma incontra anche propositi maturati nell’assumere questo incarico –spiega la nuova direttrice Elena De Filippis– L’importanza delle operazioni conservative e la programmazione degli interventi si coniugano infatti con l’opportunità di ampliare l’offerta culturale, introducendo nei circuiti della fruizione le opere così liberate dal limbo del patrimonio nascosto. Un’occasione preziosa per mostrare la punta di un iceberg, quella dell’universo vasto e articolato delle collezioni in deposito, e portare all’attenzione del pubblico la straordinaria ricchezza che popola i musei oltre gli spazi riservati alla visita”. 

De Filippis al vertice della Direzione regionale Musei Piemonte