Sarà Pistoia la Capitale italiana del Libro 2026: lo ha annunciato poco fa il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso di una cerimonia svoltasi a Roma. Carmagnola battuta al fotofinish.

Sarà Pistoia la Capitale italiana del Libro 2026, settimo Comune a potersi fregiare di questo titolo dalla sua istituzione nel 2020: lo ha annunciato poco fa il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso di una cerimonia svoltasi a Roma. Battuta in finale, quindi, la proposta di Carmagnola.
Al Comune toscano andranno 500 mila euro, da utilizzare per realizzare le circa 1500 iniziative descritte all’interno del proprio dossier di candidatura.
«A voi il compito di portare la Lettura e la Cultura sul vostro territorio, ma necessariamente con un respiro non solo nazionale ma internazionale», ha dichiarato Giuli poco prima della proclamazione.
Questa la motivazione della Giuria, che quest’anno ha ricevuto 11 candidature e ne ha selezionate cinque come finaliste: «il dossier si distingue per il radicamento nel tessuto culturale della città, con una proposta che si segnala per la grande attenzione ai bisogni della Comunità, proponendo la lettura come strumento sociale».

Presenti alla cerimonia, oltre alla sindaca di Carmagnola Ivana Gaveglio e ai vincitori, anche i rappresentanti degli altri Comuni finalisti: Perugia, Nardò (Lecce) e Tito (Potenza).
«Il lavoro di selezione è stato veramente complicato, per la bontà e la ricchezza di tutti i progetti presentati, con molte iniziative originali e il “filo rosso” della crescita socio-culturale dei territori», ha dichiarato il presidente Adriano Monti Buzzetti Colella.
Il progetto carmagnolese -frutto di un percorso partecipato con cittadini, scuole, associazioni ed enti locali- poneva al centro il tema dell’identità come legame tra lettura, crescita personale e senso di Comunità.
I punti di forza erano rappresentati da alcune idee, replicabili anche in altri contesti: il progetto “Metti un libro nello stipendio” con buoni-libro in busta paga per incentivare la lettura in modo trasversale, la creazione delle “frazioteche” (biblioteche nelle frazioni, borgate e aree periferiche della città) e il Premio Libro d’Artista, dedicato al dialogo tra Arte e Parola.










































