Carabinieri: a novembre lascia il maresciallo Romanin

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Nella Stazione di via Racconigi arriverà al suo posto Piero Massimo Fracella, dalla Puglia. A Romanin affidato il comando della Stazione Capoluogo di Chivasso: “me ne vado con il cuore felice e a testa alta, oggi la città vuole bene ai suoi Carabinieri”.

 

Il maresciallo maggiore Riccardo Romanin
Il maresciallo maggiore Riccardo Romanin

Dopo 16 anni al comando dei Carabinieri di Carmagnola, il maresciallo maggiore Riccardo Romanin lascerà a novembre la Stazione di via Racconigi intitolata al vice-brigadiere Giuseppe Petronio.
Sarà trasferito a Chivasso, promosso a comandare una Stazione Capoluogo, con giurisdizione anche sui Comuni di Brandizzo e Castagnito Po, per un totale di oltre 40 mila abitanti serviti.

Al suo posto, arriverà a Carmagnola il maresciallo Piero Massimo Fracella, da Salice Salentino (Lecce), che in passato ha prestato servizio nelle caserme di Racconigi e Moncalieri e la cui famiglia già vive in Piemonte. Il nuovo comandante sarà operativo da fine novembre.

Troverà un bel gruppo di ragazzi, orgogliosi del loro lavoro nell’Arma dei Carabiniericommenta Romanin, 49 anni, croce d’oro per anzianità di servizio militare, che prima di venire a Carmagnola era stato comandante a Beinasco- Sono dispiaciuto di lasciare Carmagnola, città in cui mi riprometto di tornare a vivere da pensionato per i tanti amici che ho avuto modo di conoscere e frequentare in questi anni. Sono contento per la promozione, me ne vado a testa alta e con il cuore felice“.

In 16 anni nella Stazione carmagnolese, Romanin ha lavorato complessivamente con circa 80 uomini, tra marescialli, appuntati e carabinieri.Carmagnola rappresenta una bella palestra per il nostro lavoro, con i suoi 30 mila abitanti e 96 chilometri quadrati di territorio da presidiare: chi è stato qui, ha poi lasciato il segno dove è andato dopo -prosegue- In questo periodo ho fatto tante esperienze, incluse le indagini su alcuni omicidi, e avuto molte soddisfazioni. Grazie a sforzi e sacrifici, i Carabinieri sono diventati un punto di riferimento per i carmagnolesi e la città ci vuole bene”.