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Il racconto di Chiara, alias Fiuchetin, infermiera all’ospedale di Carmagnola

“Carmagnola ai tempi del Coronavirus” è anche il racconto di Chiara, infermiera all’ospedale cittadino San Lorenzo, che da settimane ha dovuto sospendere ogni altra passione per dedicarsi ad affrontare l’emergenza Covid-19.

Chiara, alias Fiuchetin, con una collega mentre svolgono il loro lavoro di infermiere nei reparti Covid-19 dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola.

Lo so che sono silenziosa da quasi un mese e mi stupisco ogni volta che mi scrivete per sapere se va tutto bene, come procede o semplicemente per dirmi che vi manco. Mi fate un regalo davvero enorme, credetemi“.
Così esordisce Chiara, infermiera al San Lorenzo di Carmagnola, con un post sulla sua pagina Facebook “Fiuchetin”.

Fiuchetin, infatti, è il nome d’arte che Chiara utilizza quando si dedica, fuori dal lavoro, a una delle sue passioni: ideare e creare a mano allestimenti e decorazioni per piccoli e piccolissimi eventi o momenti speciali.

Una passione artistica sviluppata negli anni ma che, da quando è scattata l’emergenza sanitaria per il Coronavirus, Chiara ha dovuto mettere da parte. Per dedicarsi, anima e corpo, alla missione del suo lavoro in ospedale.

Qui è tutto difficile e stancante. È tutto strano e surreale e si torna a desiderare cose così piccole e quotidiane che quasi alle volte manca il fiato –prosegue nel suo post Facebook, che ha già ottenuto centinaia di condivisioni- Su come ci si veste, sul fatto che faccia caldo, che manchi l’aria, che si corra e si lavori in maniera serrata si è detto tutto, tutto. Non aggiungo niente“.

Attivi quattro reparti Covid-19 all’ospedale di Carmagnola

Chiara alias Fiuchetin inizia quindi a raccontare di come siano cambiate le cose, innanzitutto le prospettive, all’interno del San Lorenzo di Carmagnola.
Visto che me lo chiedete, però, io parlo di me. Di noi. In questo periodo nel Mio ospedale non ci sono più infermieri e Oss del pronto, della chirurgia, della medicina, della sala operatoria, del Dh oncologico, caposale, ambulatori o altro. Solo infermieri e Oss. Niente internisti, chirurghi, geriatri, urologi, ecc… solo medici. Caso a parte gli anestesisti, che no, non servono solo a non farti sentire il male durante un intervento ma ti salvano la vita, sempre. Anche prima e dopo il corona. Insieme ai loro colleghi decidono di te, di noi“.

Racconta di come sia lo spirito di chi, come il personale sanitario, è ogni giorno sul fronte di questa lotta al nemico invisibile, il virus SARS CoV-19.
Nel Mio ospedale non c’è gente che va a lavorare ma c’è davvero una famiglia che lotta ognuno con le proprie competenze e per quello che può. 
Questo corona ci ha fatto conoscere, rincontrare e unire. Quando siamo lì dentro vi assicuro che ridiamo tanto e riusciamo anche a starci vicino, come forse non abbiamo mai fatto. Ci chiamiamo per nome e tutti aiutano tutti. I miei colleghi mi stanno davvero regalando belle sensazioni e anche un po’ di leggerezza. Non è splendido?“.

Chiara-Fiuchetin con alcune colleghe del reparto Covid-19 all’ospedale di Carmagnola

Il post fa quindi un malinconico accenno allo stravolgimento che Chiara ha dovuto accettare anche nella sua vita domestica, per l’isolamento che si è auto-imposta in casa.
E a casa? Beh a casa aspettano che mamma torni. Mamma mascherata. Io come tanti di noi, viviamo separati dai nostri amori. Qui è sicuramente la parte più dura. Mi manca il mio letto, il poter abbracciare e baciare i miei figli e mio marito, vivere senza una mascherina sulla faccia, e mi mancano da impazzire i miei genitori, zii, fratello, cognati…“.

La conclusione è dedicata al suo alias creativo, Fiuchetin, con parole che lasciano il cuore aperto alla speranza. “Fiuchetin è dentro di me, sono io, e anche se vi assicuro che in tutto questo faccio molto fatica a lasciare respirare il mio lato creativo, cerco sempre di aver un fiorellino sulla tavola“.