100 mila euro per mettere in sicurezza la facciata della chiesa di Sant’Agostino

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Approvato dal Comune di Carmagnola un progetto da 100 mila euro per la messa in sicurezza della facciata della chiesa di Sant’Agostino.

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La facciata della chiesa di Sant’Agostino di Carmagnola, con le transenne posizionate dopo la caduta di alcuni calcinacci nel 2018

Nonostante l’emergenza sanitaria per il Covid-19 abbia fatto scordare a molti il crowdfunding pubblico lanciato per il restauro della chiesa di Sant’Agostino (fermo a meno di 2 mila euro raccolti su un obiettivo di 10 mila entro fine mese), il Comune procede con il piano di recupero, dando il via libera a un progetto da 100 mila euro per la messa in sicurezza della facciata.

I fondi, in gran parte derivanti da avanzi ed entrate in conto capitale, sono stati destinati dalla Giunta Gaveglio con una delibera approvata nelle scorse settimane.

L’intervento di restauro della facciata principale della chiesa di Sant’Agostino si basa su un progetto che prevede due fasi: la prima, considerata maggiormente urgente, comprende l’intervento di messa in sicurezza e restauro del timpano della facciata principale, mentre una seconda fase riguarderà il restauro dei due bassorilievi decorativi, definiti trionfi, che raffigurano Sant’Agostino e Francesco Bussone, Conte di Carmagnola.

Il progetto completo di restauro è stato affidato all’architetto Monica Becchio.
I lavori, per entrambe le fasi, sono stati autorizzati da parte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino.

La chiesa è chiusa al pubblico dall’aprile 2018, a seguito della caduta di calcinacci sul marciapiede sottostante, che ha portato anche al transennamento del sagrato, sull’omonima piazza.

Le perizie successive agli eventi del 2018 avevano quindi messo in evidenza “una situazione di degrado della facciata piuttosto diffusa, con presenza di decoesioni con parti in fase di distacco, di fessurazioni, di distacchi dello strato di intonaco dai laterizi (fenomeno maggiormente evidenziato nella zona del timpano e delle sue cornici e negli archi delimitanti gli sfondati)“, portando i tecnici a consigliare la realizzazione di una serie di opere edili di messa in sicurezza della facciata, prima di passare ad un progetto di restauro completo dell’edificio.