Il carmagnolese Luca Marocco, 25 anni, ha percorso quasi 5000 km in bicicletta da Carmagnola a Capo Nord: una pedalata solitaria, tra libertà e conoscenza. E oggi è pronto per altre sfide.

Fino a Capo Nord in bicicletta. Questa è stata l’avventura di Luca Marocco, 25 anni, studente di ingegneria informatica di Carmagnola, che quest’estate è partito in solitaria dalla sua città percorrendo un lungo viaggio con destinazione l’estremità settentrionale del continente europeo, in Norvegia.
Quarantuno giorni pedalati e 4.800 chilometri di tenacia, con soste in tenda, tra una tappa e l’altra, sino alla meta tanto ambita.
Una soddisfazione senza precedenti per il giovane, che ha messo alla prova le proprie abilità fisiche, conoscendo anche così i propri limiti. «Sono fiero di essere riuscito a compiere uno degli itinerari più desiderati d’Europa, forse il più difficile» dichiara Luca, che non ha temuto di intraprendere l’esperienza in solitaria.
«Non essere accompagnato non ha mai rappresentato un problema perché, seppur fossi solo, non mi sono mai sentito tale. Inoltre, per me, l’Europa è come essere a casa» aggiunge, rimarcando l’ospitalità e l’accoglienza da parte degli abitanti dei luoghi attraversati. In molti casi gli hanno offerto cibo, casa e supporto: «più ci si avventura in nuove esperienze, più si scoprono persone fantastiche».
La sua passione per la bici affonda le radici nell’infanzia ma si è sviluppata appieno nel 2021, quasi casualmente: superate le restrizioni del Covid-19, il giovane si è infatti incuriosito alla lettura di un cartello pubblicizzante un itinerario percorribile a pedali.
Da quel momento, tutto ha avuto inizio, concretizzandosi nel primo viaggio, Torino-Roma, seguito da Torino-Canterbury, quindi Santiago di Compostela e, quest’estate, Capo Nord.
Durante i suoi percorsi, tutti in solitaria e non sempre privi di difficoltà, il “Luca Avventuriero” non ha mai avuto tentennamenti verso l’amore che lo lega alla bicicletta.
Per lui, infatti, non è solo uno sport ma un vero e proprio mezzo di trasporto («il migliore in assoluto») che permette di percorrere molti chilometri assaporando il gusto di totale libertà.
«È possibile visitare paesaggi lontani dal contesto quotidiano così da entrare in contatto con altre culture, tradizioni e modi di vivere diversi», commenta.
Accanto alla sua natura più libera, trova spazio quella emotiva che lo rimanda al ricordo della famiglia e, in particolare, del nonno, in memoria del quale ha depositato una pietra in due occasioni di viaggio.
«Sto già programmando nuovi viaggi, sempre pedalando -conclude, senza escludere un ritorno a Capo Nord, per percorrere in bici anche i cinquanta chilometri finali che, quest’anno, ha dovuto fare in autostop per avverse condizioni meteo- Intanto continuo a mantenermi allenato in vista di nuove esperienze da vivere, assaporare e raccontare».
Giorgia Becchis












































