Il Consiglio discute come ridurre i rifiuti (e i costi)

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Come fare a migliorare ancora le performance di Carmagnola nell’ambito della gestione dei rifiuti, aumentando il riciclo, diminuendo i rifiuti prodotti e (possibilmente) le bollette? Ne ha discusso il Consiglio comunale, su stimolo di una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e dal consigliere Giuliano Biasibetti: «Perché non prevedere l’installazione di eco-compattatori per le bottiglie di plastica e le lattine, dove i cittadini possano portare quei tipi di imballaggio per ottenere dei “buoni” da spendere presso attività convenzionate? -ha chiesto il capogruppo grillino Sergio Lorenzo Grosso- Questo potrebbe permettere di diminuire i passaggi di raccolta porta-a-porta della plastica, facendone uno al mese, dimezzando quel costo e, di conseguenza, abbassando le tariffe».

L’assessore ai rifiuti, Gianni Cavallini, ha  promesso di discutere la questione con il Consorzio Chierese per i Servizi, facendo però notare il pericolo che, per Carmagnola, l’operazione possa rivelarsi un “boomerang” proprio dal punto di vista economico. «Le bottiglie in Pet e l’alluminio sono i due materiali che, dalla raccolta differenziata, ci fruttano più soldi, grazie ai contributi Conai –ha spiegato- Sottraendoli dalle raccolte pubbliche, per darle a sistemi privati come quelli degli eco-compattatori, rischiamo di perdere cifre importanti, di gran lunga superiori ai possibili risparmi». Conti alla mano, l’assessore ha infatti mostrato come, per il 2015, siano previsti incassi di 170 mila euro dalla vendita della plastica, a fronte di 165 mila euro di costo della raccolta domiciliare, mentre l’alluminio pareggia intorno ai tremila euro: «La proposta è valida in generale ma, come molte interpellanze del M5S, è fatta in modo generalizzato per tutti i Comuni: nel caso specifico, andrebbe bene per realtà senza porta-a-porta e con basse percentuali di raccolta differenziata, ma non mi pare adatta alla nostra città».

Cavallini ha comunque colto l’occasione per sottolineare i dati positivi derivanti, invece, dall’installazione delle “casette dell’acqua”: «I tre punti attivi in città (in via Bobba, via Rubatto/via Chieri e a San Bernardo, ndr) hanno erogato in un anno oltre 716 mila litri d’acqua, pari a un risparmio in soli dodici mesi di circa 477 mila bottiglie di plastica e relativi costi, anche ambientali, di produzione. Non dimentichiamo che la prevenzione dei rifiuti è sempre l’opzione da preferire e quest’azione va proprio in quella direzione».

Francesco Rasero