Grande successo per la presentazione del libro “Nei silenzi assordanti” della giovane scrittrice carmagnolese Vanessa Ferrero. Il Carmagnolese l’ha intervistata.
Un centinaio di persone hanno assistito alla presentazione del libro “Nei silenzi assordanti” (Argonauta Edizioni), romanzo d’esordio della scrittrice carmagnolese Vanessa Ferrero, 18 anni, studentessa del liceo scientifico al Baldessano-Roccati.
All’evento sono intervenuti gli editori e il professor Giovanni Piazza, docente di filosofia e mentore della ragazza; la sorella ha quindi letto alcuni brani del volume, mentre la stessa Vanessa ha raccontato la sua esperienza e ha risposto alle domande del folto pubblico, prima del firma-copie.
L’intervista de “Il Carmagnolese” alla scrittrice
Vanessa Ferrero -che si definisce sportiva e curiosa, oltre che appassionata di filosofia– ha come autore preferito Alessandro Baricco (“Oceano mare” il suo libro più amato); ama ascoltare musica Pop, il tennis e una passione per i viaggi, con il sogno di poter ammirare l’aurora boreale.
A margine della presentazione, Il Carmagnolese ha sottoposto alcune domande alla giovane autrice, per approfondire il suo percorso di scrittura e le tematiche affrontate dal libro.
Quando hai iniziato a pensare di intraprendere la strada di scrittrice?
In terza superiore, quando ho sentito il bisogno di dirmi qualcosa.
Definisci il genere del tuo libro.
Si tratta di un romanzo sul mondo interiore.
Com’è nata l’idea di scrivere un libro?
Ho iniziato a scrivere per puro gusto del gesto, perché credo che la scrittura possa avere una funzione terapeutica.
Chi ti ha ispirato?
Nel mio percorso di studi, proprio al terzo anno si inizia a studiare Filosofia: questa nuova materia mi ha dato gli stimoli e le parole per pensare e per esprimere quello che penso.
Prima di iniziare a scrivere questo libro, hai fatto delle ricerche, ti sei documentata su qualche argomento in particolare?
Ho fatto tesoro delle lezioni scolastiche, in particolare quelle di Letteratura e di Filosofia, e ho letto alcuni testi di psicologia.
Come hai costruito i personaggi del tuo libro? Ci sono personaggi del tuo libro che hanno somiglianze con te o persone che conosci?
Ho messo parte di quello che sono e parte di quello che non sono in ogni personaggio e ho attinto dal mondo che mi circonda.
Il personaggio principale è qualcun* con cui andresti d’accordo?
Assolutamente sì!
In quali momenti della giornata ti dedicavi alla stesura del libro?
Cercavo sempre di ritagliarmi del tempo durante la giornata, soprattutto la sera.
Mentre scrivevi il romanzo, avevi delle abitudini particolari?
A volte sorseggiavo del caffè. E tenevo chiusa la porta di camera mia, per concentrarmi meglio.
Con il tuo libro, hai voluto lanciare un messaggio?
Innanzitutto un messaggio a me stessa: con questo romanzo mi sono detta qualcosa. E spero che altre persone possano dirsi qualcosa attraverso le mie parole.
Quando hai iniziato a scrivere il libro, avevi già tutta la storia in mente o è nata strada facendo?
Sapevo l’inizio e la fine, il contenuto l’ho elaborato man mano.
Quanto tempo hai impiegato? Durante la stesura hai avuto momenti di “blocco dello scrittore” o apportato grandi cambiamenti?
No, nessun blocco e nessun grande stravolgimento… ci ho messo quasi un anno a realizzare il romanzo.
Questo libro a che tipo di lettore è rivolto?
Sia agli adolescenti che agli adulti.
Avere la possibilità di scrivere e pubblicare un romanzo, ha cambiato qualcosa nella tua vita? Com’è stata questa esperienza?
Mi ha dato forti emozioni. Ero felice per tutto l’entusiasmo dimostrato dalle persone coinvolte nella produzione di questo libro e dalle persone che mi hanno supportato.
Ora che il volume è stato pubblicato, che sensazione provi?
Adrenalina perenne perché da oggi la gente può legge e toccare quello che ho scritto.
Romanzo d’esordio per la studentessa carmagnolese Vanessa Ferrero
Vuoi ringraziare qualcuno, che magari ti ha aiutato nella stesura o ti è stata vicino e ha creduto in te?
Desidero ringraziare profondamente il mio insegnante di filosofia, il professor Giovanni Piazza, perché ha creduto in me e nella storia prima che cominciassi a farlo io. Oltre sicuramente ai miei genitori e a mia sorella.
Vedere che le persone hanno ordinato e acquistato “Nei silenzi assordanti” è uno stimolo per continuare a scrivere ancora?
Sì, voglio assolutamente proseguire… e ho già in mente qualche altra idea per un nuovo romanzo.
Enrico Perotti
Foto e testi © dell’autore per www.ilcarmagnolese.it
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