“L’edera e la stella”, un libro sulle radici delle Comunità ebraiche in Piemonte

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Pubblicato il libro “L’edera e la stella”, un libro che studia le radici delle comunità ebraiche in Italia e in Piemonte, inclusa quella di Carmagnola.

comunità ebraiche in Italia e in Piemonte
La copertina del libro del professor Russo dedicato alla storia e alle origini delle comunità ebraiche in Italia e in Piemonte

Il Piemonte rappresenta uno dei territori più importanti per la storia delle comunità ebraiche in Italia. Una dozzina le sinagoghe integre: quella cinquecentesca di Casale Monferrato (di rito tedesco) , le seicentesche di Cuneo e Vercelli, le settecentesche di Biella, Carmagnola, Cherasco, Mondovì e Saluzzo, le ottocentesche di Alessandria. Asti, Torino e Ivrea.

Oltre che in molte di queste località, ghetti sono stati presenti per oltre un secolo, fino al 1848, ad Acqui Terme, Chieri, Fossano, Moncalvo, Nizza Monferrato, Savigliano e Trino, spesso con sinagoghe oggi dismesse o smantellate e con cimiteri ebraici. Ma si ha notizia di una sinagoga data alle fiamme a Tortona già in epoca romana. Il primo documentato insediamento degli ebrei in Piemonte risale al Quattrocento, probabilmente dopo l’espulsione dalla Francia decretata nel 1394.

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Nel suo lungo cammino, la civiltà ebraica ha conservato anche in Italia forti elementi identitari: ad esempio la coesione sociale, la propensione al commercio, il profondo legame con Gerusalemme, l’unicità del Dio ebraico, la censura dell’idolatria, le rigide prescrizioni alimentari, l’osservanza del sabato, spesso considerato una specie di privilegio per le implicazioni nella vita lavorativa e militare.

Un ampio ventaglio di peculiarità che invita all’approfondimento storico, in quanto raramente in un popolo c’è tanta stretta interconnessione tra il lontano passato e il presente.

Si ha conferma di questa sovrapposizione tra epoche storiche differenti nelle pagine del libro “L’edera e la stella”, appena edito da Herkules Book, scritto dal professor Salvatore Russo, docente della cattedra di Greco presso la Pontificia Università Urbaniana.

Nelle 318 pagine del volume emerge in modo netto questo unicum delle comunità ebraiche del Piemonte, che ha finito non solo per contrassegnare gruppi tendenzialmente arroccati alla vita intorno alle sinagoghe, ma anche per riproporre nel tempo analoghi problemi, come il contrasto interno tra l’assoluta fedeltà agli insegnamenti dei padri, con l’isolamento e le angherie quale frequente esito, e la strada all’integrazione, con il conseguente rischio di liquefare il ricco patrimonio valoriale -si legge nella presentazione del libro– Proprio questo dualismo tra la strenue difesa delle tradizioni e la scelta dell’annessione culturale fa da filo conduttore alla ricerca del professor Russo che si concentra in particolare sulle fasi embrionali delle diaspore“.

L’analisi dell’autore è rigorosa e approfondita sin dall’utilizzo delle fonti riportate in lingua originale (greco e latino) e tradotte dall’esperto studioso in italiano.

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