Il neo-allenatore del CSF Carmagnola, Marco Gatta, annuncia una stagione spettacolare e punta dritto al ritorno immediato in Eccellenza: l’intervista.

Marco Gatta, 62 anni, allenatore di lungo corso e tanta esperienza, si prepara a iniziare la sua prima stagione sulla panchina del CSF Carmagnola, neo-retrocessa in Promozione ma con l’ambizione di tornare immediatamente in Eccellenza.
«La prima impressione è stata molto buona: una società organizzata, strutturata per una categoria superiore, dove bisogna tornare -dichiara- Io mi approccio con entusiasmo». Ecco le sue parole:
L’obiettivo è chiaro: puntare subito in alto. Come vive questa responsabilità?
Le responsabilità sono sempre piacevoli. In ogni stagione ho avuto degli obiettivi, che molte volte ho raggiunto e qualche volta purtroppo no, ma fa parte del gioco. Questo va centrato a tutti i costi.
Che tipo di identità di gioco vuole dare?
La squadra deve essere molto propositiva. È stata creata per provare a vincere in tutti i modi: saremo noi a dover andare a prenderci la partita, non ad aspettare l’errore dell’avversario. Amo un calcio offensivo: le mie squadre hanno sempre fatto tanti goal. Andremo sicuramente verso una squadra a trazione anteriore, seppur con equilibrio.
Quanto è importante il gruppo e la gestione dello spogliatoio in una stagione così delicata?
È fondamentale. Per avere una gestione ottimale bisogna lavorare bene con la società, che deve seguire le decisioni del mister. I problemi interni non devono nascere, e se lo fanno vanno subito risanati. Ci deve essere una concorrenza sana, leale e non frustrante. Serve avere un titolare in più per ruolo, per poter essere competitivi e vincere il campionato.
Cosa si aspetta dai giocatori più esperti e che ruolo avranno i giovani?
Sono molto contento dei giocatori che sono rimasti, perché hanno capito che quando c’è una retrocessione la colpa è un po’ di tutti. Ho visto in loro la voglia di riscatto. Dai giovani mi aspetto tanto, perché credo molto in loro: ho vinto una Coppa Italia battendo il Casale con sette undicesimi in età giovane. Quindi il giovane forte con me sarà sempre il benvenuto.
Come sta lavorando con la società per completare la rosa? Ci sono ruoli chiave ancora da rinforzare?
Stiamo lavorando benissimo e mi stanno accontentando. Davanti ci siamo rinforzati molto, nonostante la perdita di Caristo, che aveva fatto benissimo l’anno scorso. Ma Oses, Forneris, Tozzi, Piazza e Asanache sono attaccanti che mi danno tantissima serenità. Poi sono stati presi Carro e Pecoraro in mezzo al campo e alcuni giovani di ottime prospettive. Direi che in questo momento posso considerarmi pienamente soddisfatto: è importante avere concorrenza, ma senza esagerare.
Che tipo di preparazione atletica e mentale sta impostando?
Secondo me non esiste una preparazione per partire forte subito. Le preparazioni vanno fatte con lavoro e attenzione. Occorre fare un buon allenamento, lavorare bene con il preparatore e cercare di avere meno infortuni possibili all’inizio. Su questo penso di avere l’esperienza giusta per fare un buon lavoro con tutto lo staff.
Che messaggio manda ai tifosi?
Vi chiedo di essere il più uniti possibile, soprattutto nei momenti in cui la squadra non sarà al top, perché è lì che si vede il vero sostenitore. Vi aspetto al primo appuntamento in casa, sperando di vedervi con il giusto entusiasmo, perché il CSF ha un pubblico caldo che merita un’altra categoria.














































