Foresta del Po piemontese, un bosco da Casalgrasso alla Lombardia

656

Al via -grazie all’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese- un progetto per la realizzazione di una foresta condivisa, con l’obiettivo di contrastare i cambiamenti climatici.

Foresta condivisa Po piemontese
L’ambizioso obiettivo del progetto è quello di piantare 1,5 milioni di alberi e arbusti, uno per ciascun abitante dei Comuni attraversati [immagine di repertorio]
L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, che ha il suo asse portante nel Parco naturale del Po, un corridoio ecologico che si estende da Casalgrasso fino ai confini con la Lombardia, ha dato vita a un progetto per la realizzazione di una Foresta condivisa.

L’ambiziosa iniziativa prevede la nascita di un bosco di circa 200 chilometri, con 1,5 milioni di alberi e arbusti, uno per ciascun abitante dei Comuni attraversati.

Piantare alberi per compensare le foreste in fumo e combattere il riscaldamento globale

La “Foresta” è stata definita condivisa proprio perché tutti possono contribuire a realizzarla, diventandone partner, a partire dalle istituzioni e dalle aziende agricole, fino al semplice cittadino, alle imprese private e alle associazioni.

Chiunque può diventare protagonista con il proprio apporto, non importa quanto sia grande il contributo: per dare vita a un nuovo albero bastano anche solo 20 euro, che corrispondono a una nuova piccola pianta e ai 10 metri quadri di terreno che la circondano e che le permetteranno di crescere e di essere curata.

21 novembre, Giornata Nazionale degli Alberi: l’importanza di custodire i custodi verdi del Pianeta

Tutti i contributi economici saranno raccolti in un apposito fondo che l’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese ha deciso di istituire. Dal canto suo, l’Ente dedicherà ogni attenzione all’espansione della foresta: con i fondi raccolti non solo metterà a dimora nuove piante, ma le curerà e acquisterà nuovi terreni per farla crescere e favorire così il suo pieno rigoglio.

Il presidente dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, Roberto Saini, ha sostenuto che: “si tratta di un progetto coerente con le finalità del PNRR e costituisce un’azione concreta che fornisce risposte reali a un problema che oggi è al centro dell’attenzione a livello globale e planetario: pur essendo coscienti che si tratta di un ambito circoscritto, vogliamo dare concretezza a quegli obiettivi che anche la conferenza Cop26 di Glasgow ha posto in agenda per gli anni a venire“.

Una performance di land-art per la COP26 sui cambiamenti climatici