Il gruppo di Azione con Calenda denuncia che 819 famiglie di Carmagnola rischiano di restare escluse dagli aiuti per l’acquisto di generi alimentari, pur avendone i requisiti, e chiede l’intervento del sindaco.
Rischiano di essere più di ottocento le famiglie di Carmagnola escluse -per mancanza di fondi- dagli aiuti per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, pur avendo i requisiti necessari (ovvero un reddito Isee inferiore ai 15 mila euro) a ottenere i contributi previsti dal Governo.
La denuncia viene dal gruppo di Azione con Calenda, rappresentato in Consiglio comunale dal capogruppo Roberto Frappampina, che sul tema ha presentato un’interrogazione da discutere nel corso della seduta di giovedì sera dell’Assise civica carmagnolese.
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«Con una determina del 29 giugno scorso, il Comune di Carmagnola ha individuato 1.131 nuclei famigliari da inserire nella lista dei beneficiari della carta solidale destinata alle famiglie bisognose per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità -specifica Frappampina- Un decreto ministeriale, però, assegna alla nostra città soltanto 312 card prepagate (dal valore di 382 euro ciascuna e ricaricabili, ndr). I conti sono quindi presto fatti: 819 famiglie economicamente fragili non riceveranno un sostegno a cui avrebbero però avuto diritto».
Il consigliere comunale di Azione, quindi, si rivolge al sindaco Ivana Gaveglio, chiedendo di valutare una doppia possibilità di intervento: «Da un lato occorre sensibilizzare gli organi ministeriali a soddisfare le esigenze di chi è stato escluso per insufficienza delle risorse stanziate -si legge nel testo presentato da Frappampina che sarà discusso giovedì sera- Dall’altro, l’Amministrazione potrebbe istituire un fondo comunale ad hoc per supportare le famiglie che sono non state ammesse al beneficio».
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