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Piobesi, chiarimenti sulla questione “tempo pieno” per la Primaria

Si è tenuto a Piobesi l’incontro rivolto alle famiglie dei bambini della futura classe prima elementare: al centro del confronto il “tempo pieno” o possibili soluzioni alternative.

A Piobesi si è tenuta una riunione tra genitori delle future classi prime elementari, il dirigente Gambellini, l’assessore Balaudo e le insegnanti in merito alla questione “tempo pieno”

Venerdì 4 giugno a Piobesi Torinese si è tenuta la riunione organizzata dall’assessore Elena Balaudo con il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Candiolo, Luca Gambellini, e le insegnanti della scuola primaria di Piobesi: l’incontro era rivolto a tutte le famiglie con bambini che inizieranno la classe prima a settembre e aveva come argomento centrale la questione del “tempo pieno“, che aveva già fatto parlare di sé nei giorni precedenti.

Come ha ricordato più volte l’assessore Balaudo non si tratterà di un “tempo pieno” a tutti gli effetti: una classe con un modulo da 40 ore settimanali non è infatti stata concessa per la scuola di Piobesi. La proposta che invece era stata avanzata verteva su un orario di 28 ore settimanali: i bambini di una delle future classi prime avrebbero dovuto frequentare quattro pomeriggi di lezione (anziché gli attuali due).

Quest’anno da Piobesi avevamo ricevuto la raccolta firme che era stata effettuata per il tempo pieno, e anche numerosi genitori ci avevano telefonato in merito -ha aperto la riunione Luca Gambellini, dirigente scolastico per i tre Comuni di Candiolo, Castagnole e Piobesi- A Piobesi non c’era mai stato il tempo pieno, ma potevamo provare a inoltrare la richiesta all’ufficio scolastico: le classi con moduli da 40 ore vengono concesse in base all’andamento demografico del territorio. Non è semplice ottenere un tempo pieno e purtroppo è quello che è successo: in sede di iscrizione il numero di richieste era sufficiente, ma nonostante ciò il Provveditorato non ha concesso nulla“.

L’organico d’istituto rimane quindi invariato rispetto all’anno scorso: anzi, ci sarà un docente in meno a causa della mancata autorizzazione della classe prima a Castagnole per numero insufficiente di iscritti. “A Castagnole la situazione è ancora differente: a causa del decremento demografico e del basso numero di iscrizioni, si è pensato che fosse una buona idea ampliare il tempo scuola da 27 a 28 ore, distribuito su quattro rientri -continua Gambellini- L’intento è di non perdere ulteriori iscrizioni e di attirare più famiglie“.

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Una soluzione analoga è stata quindi proposta anche a Piobesi Torinese, per andare incontro alle esigenze delle famiglie che avevano scelto il tempo pieno al momento dell’iscrizione.

L’idea è di avviare una classe prima da 28 ore, quindi con quattro rientri, anche se la realtà è diversa: finora per fortuna non abbiamo assistito ad una fuga verso i Comuni limitrofi -spiega l’assessore Elena BalaudoLa soluzione porta con sé risvolti su cui però è bene riflettere: la possibilità di restare a scuola tutti i pomeriggi (non solo i due previsti dall’orario scolastico) è già presente, non con l’assistenza dei docenti ma grazie al lavoro di una cooperativa che si occupa di stare con i bambini durante la mensa e nel doposcuola“.

Il servizio fornito dalla cooperativa è a pagamento per le famiglie, ma con l’organico a disposizione non sarebbe possibile avviare un tempo pieno; proponendo invece il modulo da 28 ore, l’orario verrebbe modificato in modo da ridurre in parte l’attività didattica al mattino e spostarla al pomeriggio. “Ciò non garantirebbe però grandi vantaggi economici -sottolinea Balaudo- La cooperativa seguirebbe comunque i bambini nella pausa mensa, e le ore con gli educatori non diminuirebbero“.

A questo punto, dopo la presentazione del quadro generale, si sono sollevate domande e obiezioni da parte dei genitori. Molti pensavano che i bambini avrebbero passato molte più ore insieme alle insegnanti, che li conoscono e li seguono per più tempo, ma con l’aggiunta di un’ora sola e la presenza invariata della cooperativa alcuni genitori hanno ritenuto che il modulo da 28 ore non fosse la soluzione ideale. Inoltre, come ricordato da Balaudo, i bambini possono già fermarsi a scuola tutti i pomeriggi: la cooperativa li segue facendo svolgere i compiti assegnati dalle insegnanti o proponendo anche attività differenti.

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Tra le diverse questioni sollevate dai genitori, la prima riguarda il venerdì pomeriggio in cui, fino all’anno scorso, era garantito il doposcuola con gli educatori. “Quest’anno non è stato attivato per mancanza di adesioni, ma è complicato per un genitore che lavora tutto il giorno gestire l’uscita del proprio figlio da scuola alle 13. Se il servizio non dovesse essere attivato anche il prossimo anno, la situazione sarebbe complicata“.

Si è poi fatta avanti la richiesta di conoscere in modo anche approssimativo i costi che si dovrebbero sostenere: “I prezzi variano in base al numero di bambini che utilizzano il servizio e al numero di educatori che devono seguirli -specifica l’assessore- Quest’anno era necessario un educatore per ogni gruppo classe a causa delle norme Covid, quindi i costi erano raddoppiati rispetto all’anno precedente. Il raddoppio era stato sopperito dal Comune di Piobesi per non gravare sulle spese delle famiglie“.

L’assessore Balaudo e il sindaco Fiorenzo Demichelis, anche lui presente alla riunione, hanno poi ricordato che le famiglie in difficoltà possono fare richiesta all’Amministrazione: in base all’ISEE sono infatti previsti degli aiuti.

Il dirigente Gambellini ha poi anche ricordato che non è semplice iscrivere i figli altrove in scuole che offrono il tempo pieno da 40 ore, idea che invece aveva iniziato a serpeggiare tra alcuni genitori. “La priorità viene data comunque alle famiglie residenti nel Comune di iscrizione. A Candiolo è presente una sola classe a tempo pieno, e lì le richieste superano di gran lunga i posti disponibili“.

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La discussione si è poi spostata sull’eventualità di far attivare il servizio di pre-scuola e di post-scuola, come suggerito da alcune famiglie i cui genitori lavorano ben oltre l’orario di lezione dei figli. “Quest’anno l’idea è di proporre un questionario a tutte le famiglie dei bambini che frequentano la scuola primaria e usufruiscono del servizio della cooperativa -specifica Elena Balaudo- L’obiettivo è ottenere dati oggettivi per valutare il funzionamento del servizio e della cooperativa, oltre a raccogliere le esigenze delle famiglie. Bisogna comunque ricordare che servizi aggiuntivi richiederebbero costi in aggiunta da ripartire sulle famiglie aderenti“. Anche altri servizi come il piedibus, quest’anno sospeso a causa della pandemia, sono fermi ma in attesa di poter ripartire in sicurezza.

L’impressione finale è che quindi l’orario scolastico non subirà modifiche di alcun tipo: la speranza comune di genitori e docenti è che prima o poi anche a Piobesi possa essere concessa una classe a tempo pieno.

Ciò garantirebbe un margine di scelta per le famiglie e anche respiro al corpo docente, senza tralasciare “la qualità della scuola, a cui bisogna sempre guardare, senza dimenticare che le “risorse della scuola” sono persone che lavorano per il buon funzionamento della classe“, come ha ricordato una docente.

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