Firmata l’intesa INAIL-Regione per sette nuovi ospedali in Piemonte, tra cui quello dell’Asl TO5 a Cambiano, con il progetto pronto entro fine estate. Al via anche il piano per avere Pronto Soccorso più moderni e accoglienti.

Doppia novità per la Sanità piemontese, con l’intesa tra INAIL e Regione sulla costruzione di sette nuovi ospedali (tra cui quello di Cambiano, a servizio di tutta l’Asl TO5) e con un nuovo piano di modernizzazione e umanizzazione dei Pronto Soccorso.
L’accordo per le future strutture ospedaliere è stato siglato a Roma dal presidente Alberto Cirio, dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi e dal direttore generale di INAIL, Marcello Fiori: dà il via alla fase operativa di un piano complessivo da 4,5 miliardi di euro che comprende anche fondi statali, europei, regionali, PNRR e risorse private.
Oltre a quello dell’Asl TO5 a Cambiano, destinato a diventare un punto di riferimento per l’area sud della provincia di Torino, saranno realizzati nuovi ospedali anche a Torino Nord, Ivrea, Vercelli, Savigliano, Cuneo e Alessandria.
«Si tratta della più grande operazione di edilizia sanitaria degli ultimi decenni in Piemonte, pensata per offrire strutture moderne, tecnologicamente avanzate ed efficienti, in grado di migliorare l’assistenza ai pazienti e le condizioni di lavoro per gli operatori», sottolineano dalla Regione.
«Dopo decenni di stallo, questa è una svolta concreta, possibile grazie al fondo regionale anticipato per le progettazioni -aggiunge Cirio- Abbiamo finalmente i progetti, i finanziamenti e i cantieri pronti a partire». In particolare, il progetto del nuovo ospedale di Cambiano sarà consegnato all’INAIL entro l’estate, insieme a quello di Savigliano.
Parallelamente alla costruzione delle nuove strutture, la Regione Piemonte ha approvato anche un importante aggiornamento del progetto “Accoglienza e Umanizzazione nei Pronto Soccorso”, per migliorare l’esperienza dei pazienti e delle loro famiglie fin dal momento dell’arrivo in ospedale.
«Avremo Pronto soccorso più rapidi e accoglienti, capaci di una presa in carico completa della persona, anche nei suoi bisogni sociali e relazionali» ha spiegato Cirio, affiancato dagli assessori Riboldi e Marrone.
Nella prima fase sperimentale, già avviata, le Aziende sanitarie devono verificare il rispetto di 70 requisiti e redigere entro 90 giorni un piano di miglioramento, avviando una ricognizione annuale dei percorsi attuali e dei fabbisogni da soddisfare.