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Sentenza ndrangheta a Carmagnola, parlano il sindaco Gaveglio e Cammarata

Il sindaco del Comune di Carmagnola, Ivana Gaveglio, e il vicesindaco Alessandro Cammarata -parti civili al Processo Carminius- commentano la recente sentenza sulla ndrangheta a Carmagnola.

Ivana Gaveglio e Alessandro Cammarata, sindaco e vicesindaco di Carmagnola, commentano la recente sentenza di Corte d’Appello del Processo Carminius 

Il cosiddetto “Processo Carminius” sulla ndrangheta a Carmagnola, con la pesante sentenza della Corte d’Appello di Torino nei confronti di 16 imputati, ha visto costituirsi parti civili il Comune di Carmagnola -legalmente rappresentato dal sindaco Ivana Gaveglio- e il vicesindaco Alessandro Cammarata, come privato direttamente interessato dai fatti. Queste le loro dichiarazioni.

Ndrangheta a Carmagnola, sentenza d’appello del Processo Carminius

Ivana Gaveglio, sindaco di Carmagnola: «Questa sentenza da una parte soddisfa la richiesta portata avanti come parte civile di risarcimento all’immagine della nostra Città -dichiara- Dall’altra mette in evidenza comportamenti che preoccupano, tenuti per anni da cittadini e fra cittadini. Si tratta comunque di una sentenza che deve far riflettere profondamente e della quale bisogna parlare molto, con coraggio».

Alessandro Cammarata, vicesindaco di Carmagnola: «Non dobbiamo mai abbassare la guardia contro le organizzazioni criminali -aggiunge- Tutti insieme dobbiamo scoperchiare quella “area grigia”‘, quello spazio opaco in cui prendono forma relazioni di collusione e complicità con le mafie, coinvolgendo un’ampia varietà di attori, diversi per competenze, risorse, interessi e ruoli sociali».

Cammarata: “non abbassiamo la guardia sulle infiltrazioni mafiose a Carmagnola”