Addio a “Gustin” Gazzera, l’alpinista che vinse il Delfino d’Oro

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Soprannominato “Il Vichingo delle Alpi”, Agostino “Gustin” Gazzera era diventato una leggenda dell’alpinismo nazionale. Fino a pochi anni fa, continuava a scalare montagne e cascate di ghiaccio. A lui dedicati libri, articoli e film; nel 2014 ricevette la principale onorificenza carmagnolese. Grande il cordoglio in città

Gustin Gazzera L'Alpinista
Gustin Gazzera nel documentario “L’Alpinista”

Grande cordoglio ha suscitato in città la scomparsa dell’alpinista Agostino “Gustin” Gazzera, che nella notte tra venerdì e sabato ha salito la sua ultima vetta, all’età di 91 anni.

Gazzera, classe 1927, nato a Bra ma carmagnolese d’adozione, era molto conosciuto nell’ambito dell’alpinismo piemontese e nazionale, di cui era diventato una sorta di leggenda con il soprannome di “Il Vichingo delle Alpi“.
La sua passione per la montagna lo aveva portato a scalare tutte le principali vette alpine e, fino a pochissimi anni fa, era abitudine incontrarlo -armato di casco e piccozza- anche mentre arrampicava ripide cascate di ghiaccio, soprattutto in Valle Varaita.

A lui sono stati dedicati numerosi articoli e libri.
Nel 2017, per Montura, è uscito il volume a lui dedicato “Resistance. La lunga storia di Agostino Gazzera”, di Roberto Mantovani con foto di Daniele Lira. “La sua montagna è da sempre il Monviso, che conosce come le sue tasche e che ha salito da tutte le vie possibili -scrive di lui il sito di Montura- Il Cervino, invece, è stato la sua grande sfida, che ha salito la prima volta in solitaria negli anni Cinquanta dopo una lunga pedalata da Torino, senza sapere nulla di questa montagna a parte una sbiadita cartolina su cui era disegnata la via di salita e con l’obbligo di tornare in tempo per il turno in fabbrica la mattina dopo la mitica ascesa“.

La sua incredibile vita era stata anche raccontata in un documentario, dal titolo “L’Alpinista”, per la regia di Fabio Mancari e Giacomo Piumatti, realizzato da Stuffilm Creativeye con il supporto delle Sezioni CAI di Bra e Carmagnola.
Ci hanno raccontato le sue imprese come se fossero leggende mitologiche scandinave e, prima di conoscerlo personalmente, lo immaginavamo già con la sua folta barba bianca e le piccozze intento a scalare una ripida parete di ghiaccioricordano i registi de “L’Alpinista” Gustin, con le sue esperienze, ha insegnato a generazioni di alpinisti che non bisogna mai mollare in montagna come nella vita e che nulla è dovuto ma va conquistato con pazienza, rispetto e tenacia“.

Proprio il gruppo locale del Club Alpino Italiano ha diffuso in città la notizia della sua scomparsa, insieme al Gruppo Alpini di Carmagnola, con profondo dolore.

La storia di “Gustin” Gazzera nel mondo dell’Alpinismo parte nel Dopoguerra, a metà degli anni Cinquanta. “Agostino è un operaio della Fiat, ma anche un sognatore, un ragazzo curioso che non si accontenta del turno in fabbrica ma che vuole scoprire luoghi mitici e affascinanti. Così, tra il turno di lavoro in fonderia e quello nella seconda officina dove arrotondava lo stipendio, s’immagina a percorrere le vie di montagna aperte da alpinisti leggendari come Cassin, Boccalatte e Gervasutti -proseguono Mancari e Piumatti Nonostante il poco tempo a disposizione, con la determinazione tipica della sua generazione, inforca quindi una bicicletta vecchia e arrugginita per raggiungere quelle vallate delle montagne piemontesi che ha solo sempre visto da Torino attraverso i finestroni della Fiat. In un primo momento si limita a seguire la gente che va verso i rifugi. Quando la curiosità comincia a trasformarsi in necessità, decide di iniziare a salire le vie delle palestre di roccia torinesi con un cordone di canapa e qualche chiodo fatto in casa. La curiosità lo spinge sempre più in alto facendogli vivere esperienze mitiche tra le vette piemontesi e i “quattromila” valdostani“.

Nel corso della sua vita, Gazzera ha conquistato il Monviso, il Cervino e si è “laureato all’università dell’alpinismo”, il Monte Bianco, senza mai dimenticare il mondo da cui proveniva.

Gustin Gazzera durante la premiazione come Delfino d'Oro 2014
Gustin Gazzera durante la premiazione come Delfino d’Oro 2014

“Gustin” Gazzera era stato premiato con il Delfino d’Oro nel dicembre 2014, per meriti sportivi, dall’allora sindaco Silvia Testa.

Condoglianze sono state anche espresse, per voce del presidente Pasquale Sicilia, anche dalla Terza Commissione consigliare, che per regolamento assegna la massima onorificenza di Carmagnola ogni due anni, e dal presidente della Fidas Carmagnola, Gabriele Mai, che vinse il Delfino d’Oro insieme a lui.