Aria in miglioramento nel Torinese, luci e ombre per Carmagnola

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Il nuovo rapporto sulla qualità dell’aria nel Torinese, realizzato da Arpa e Città Metropolitana, indica una situazione di chiaroscuro per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico a Carmagnola, seppure all’interno di una situazione in generale miglioramento. Resta l’allerta-ozono, anche a Vinovo.

aria carmagnola
La Città metropolitana di Torino ha reso noti i dati aggiornati sulla qualità dell’aria in Provincia, compresi quelli di Carmagnola

L’aria nel Torinese è in miglioramento, anche se a Carmagnola restano alcune criticità: questa la sintesi che emerge dal rapporto “Uno sguardo all’aria” riferito al 2023, reso noto dalla Città metropolitana di Torino sulla base dei dati rilevati ed elaborati dall’Arpa Piemonte.

«In generale i dati di PM10, biossido di azoto e ozono evidenziano una significativa riduzione delle concentrazioni e il miglioramento è evidente anche al netto delle condizioni meteo climatiche abbastanza favorevoli dello scorso anno -sottolineano dall’Ente provinciale- L’analisi evidenzia che nove dei dodici inquinanti monitorati rispettano i valori limite su tutto il territorio metropolitano».

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Nello specifico di Carmagnola, sono stati rilevati molti meno sforamenti del limite di legge per quanto riguarda il PM10, le cosiddette “polveri sottili”: per 39 volte, nel corso del 2023, il valore è stato superiore al consentito, contro gli 82 superamenti del 2022.

In calo anche il valore medio annuo, che si è attestato a 31 µg/m3 rispetto ai 37 µg/m3 dei dodici mesi precedenti, sempre più al di sotto del limite.

Si tratta, in generale, di dati non ancora buoni -il totale di sforamenti annuali dovrebbe restare inferiore a 30- ma sicuramente indicativi di un trend positivo per l’aria respirata in città.

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La centralina di piazza I maggio, posizionata alle spalle dell’ospedale San Lorenzo e vicina a strade molto trafficate, ha monitorato anche il biossido d’azoto (NOx), il benzo(a)pirene e altri inquinanti come arsenico, cadmio, nichel e piombo.

Risulta in leggero aumento il quantitativo di biossido d’azoto, che dal 2017 a Carmagnola non supera comunque i valori-limite di 40 microgrammi al metro cubo: lo scorso anno la media è stata di 31 µg/m3, +2 rispetto ai 29 del 2022. Ampiamente sotto soglia tutti gli altri elementi monitorati, a partire dai metalli.

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A livello generale, il parametro più critico resta quello dell’ozono, che ha sforato in tutte le stazioni del Torinese in cui è stato monitorato (tra cui Vinovo e Chieri, ma non a Carmagnola), pur facendo registrare anch’esso un trend in diminuzione.

«I dati evidenziano che le politiche di risanamento sviluppate fino ad oggi sono state efficaci ma, in particolare per il particolato atmosferico, che viene prodotto da molte sorgenti diverse e con meccanismi complessi, sicuramente non ancora risolutive -concludono dalla Città metropolitana- Occorre  ridurre le emissioni di inquinanti delle principali sorgenti, in particolare traffico veicolare, combustione della biomassa e attività zootecniche, per garantire a tutti i cittadini un ambiente salubre e una qualità dell’aria soddisfacente».

Ulteriori risultati sono attesi nei prossimi anni dall’implementazione del Piano urbano della mobilità sostenibile, dall’applicazione delle migliori tecniche disponibili per le imprese zootecniche e dalle attività di controllo della corretta conduzione e manutenzione degli impianti di riscaldamento.

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