L’associazione Asproflor Comuni Fioriti inizia il 2021 con nuovi progetti e iniziative: li racconta a “Il Carmagnolese” il presidente Sergio Ferraro.
L’associazione Asproflor Comuni Fioriti -che nel 2020 ha festeggiato 40 anni dalla sua fondazione- apre il 2021 all’insegna delle novità, con nuovi progetti e iniziative particolari.
Asproflor Comuni Fioriti associa produttori florovivaisti italiani, con l’obiettivo di promuovere il turismo del verde, il ruolo dei fiori e delle piante nella quotidianità di ogni realtà cittadina e l’immagine della floricoltura italiana.
Il suo presidente, eletto tale nell’estate 2020, è il piobesino Sergio Ferraro, titolare dell’azienda florovivaistica Garden Center “Le Serre” presente a Piobesi Torinese: entrato nell’associazione fondata dal padre e altri produttori, ha sempre seguito il lavoro di promozione e diffusione della cultura e del bello.
Sergio Ferraro, un piobesino alla presidenza nazionale di Asproflor Comuni Fioriti
L’Associazione inizia il 2021 piena di nuovi progetti, tesi ad accogliere un numero sempre maggiore di Comuni italiani sotto il motto “Fiorire è accogliere”. Sono ormai vent’anni che questo gruppo è presente sul territorio italiano, e oltre duemila Comuni in questo lasso di tempo hanno sposato questa filosofia.
Lo stesso paese di Piobesi fa parte da anni del circuito e nel 2019 ha partecipato con altri sessanta Comuni al “Marchio di qualità dell’ambiente di vita Comune fiorito”: “Si tratta di un concorso annuale: è un progetto importante, impegnativo per le amministrazioni ma decisamente qualificante”, spiega Ferraro.
Accanto a questa iniziativa, Asproflor Comuni Fioriti, in collaborazione con Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) e Confcooperative, ha lanciato un percorso triennale per paesi con meno di cinquemila abitanti: “Vivere in un Comune fiorito”. “È un progetto ideato per venire incontro ai centri più piccoli che non hanno mai partecipato al concorso dei Comuni fioriti o che negli anni hanno aderito ma poi non si sono più iscritti –racconta il presidente di Asproflor– Con Uncem abbiamo pensato a questa iniziativa per i paesi che vogliono avvicinarsi al circuito nazionale, ma che magari non hanno le risorse necessarie o il personale interno per la scelta della tipologia delle piante e la loro disposizione”.
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I Comuni che vorranno aderire riceveranno in omaggio un Quercus, l’Albero della qualità della vita, pianta simbolo dei Comuni fioriti italiani. La specie (Robur, Cerris, Ilex) varierà in base alla latitudine del paese. “La pianta verrà inoltre corredata di una targa metallica in ricordo delle vittime di Covid-19: è una scelta che abbiamo fatto recentemente, volendo dedicare questa pianta ai Comuni e alle persone scomparse” aggiunge Sergio Ferraro.
Sempre quest’anno parte un altro progetto sperimentale: Asproflor doterà i Comuni interessati di un kit professionale composto da terriccio e piantine; le piante saranno selezionate per ogni paese in funzione della sua latitudine e della sua posizione geografica.
“I kit per ora sono in numero limitato perché siamo in prova – specifica Ferraro – Lo scopo dell’iniziativa è di mostrare i risultati che si ottengono se si colloca una pianta giusta nel luogo giusto, per avere il massimo delle soddisfazioni”. Inoltre i vasi saranno biodegradabili, per promuovere il progetto plastic free tra le amministrazioni comunali.
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“Per rendere più partecipi i cittadini, i bambini, le scuole, abbiamo deciso di dotare il Comune delle “orme fiorite”, adesivi che l’Amministrazione può collocare nelle aree pubbliche, simbolo del percorso intrapreso, con lo scopo di insegnare ed educare la cittadinanza” spiega ancora il presidente Asproflor.
E quindi cosa significa vivere in un Comune fiorito? “L’esempio più eclatante è il Comune di Pomaretto (TO), che ha aderito al progetto fin da subito e ha rivoluzionato completamente il paese: hanno visto che abbellire, curare e mettere fiori serve come esempio per tutti –racconta Sergio Ferraro– La filosofia di fondo è: “Trovo bello, lascio bello”. Non bisogna per forza investire cifre enormi in fioriture, è necessario invece partire dalle piccole cose: ad esempio, si inizia con un giardinetto davanti alle scuole, con delle fioriere, decorando finestre. Si parte dal piccolo ma lo si fa bene: i progetti che proponiamo sono percorsi di crescita collettiva, indirizzati a migliorare il verde e anche il rapporto dei cittadini con esso”.
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