Dopo la sconfitta di Carmagnola nella corsa al titolo di Capitale italiana del Libro 2026, il gruppo cittadino di Azione con Calenda va all’attacco sulle spese per preparare il dossier di candidatura, pari a circa 45 mila euro. Pasquale Sicilia: «sarebbe stato meglio impiegare quelle risorse per le famiglie bisognose».

Il gruppo cittadino di Azione con Calenda, guidato dal segretario Pasquale Sicilia, ha espresso “rammarico e amarezza” per la mancata assegnazione del titolo di Capitale italiana del libro 2026 alla Città di Carmagnola, riconosciuto invece a Pistoia.
Pur riconoscendo “l’impegno e la convinzione” della Giunta Gaveglio nel progetto di candidatura, il gruppo politico va all’attacco sulle spese sostenute dal Comune per la partecipazione al bando.
I centristi sottolineano infatti come l’Amministrazione abbia impegnato quasi 45 mila euro per la preparazione della candidatura (come già riportato ad aprile da “Il Carmagnolese”):
- 25.376 euro per la progettazione e la stesura del dossier di candidatura;
- 6.100 euro per consulenze creative e ideazione dei contenuti;
- 12.200 euro per comunicazione e promozione del progetto;
- 1.299,77 euro per spese di viaggio e ospitalità a Roma durante l’audizione al Ministero della Cultura.
«Avremmo preferito che queste risorse venissero destinate alle famiglie bisognose –commenta Sicilia– Riconosciamo comunque alla Giunta la determinazione con cui ha creduto nel progetto».
Nonostante l’esclusione, intanto, la sindaca Ivana Gaveglio ha già dichiarato l’intenzione di portare avanti ugualmente gran parte delle iniziative culturali previste dal dossier, considerate un patrimonio di idee per valorizzare la lettura e il territorio.















































