Carignano: due studentesse del Bobbio a Firenze per il Prix Goncourt

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Due studentesse del liceo linguistico Norberto Bobbio hanno partecipato al “Prix Goncourt – la scelta dell’Italia” a Firenze.

La professoressa Diegoli insieme alle studentesse Chiara Messiano e Martina Di Somma

Nei giorni scorsi si è tenuta a Firenze, nel teatro cantiere Florida, la cerimonia del “Prix Goncourt – la scelta dell’Italia“, evento letterario a cura dell’Ambassade de France-Institut français, a cui hanno partecipato le studentesse Martina Di Somma e Chiara Messiano del Liceo Linguistico dell’Istituto Norberto Bobbio di Carignano e la loro insegnante Silvia Diegoli.

Il Prix Goncourt è il premio letterario più importante in Francia, che ogni anno premia la miglior produzione selezionata da una giuria di membri della prestigiosa Académie Goncourt, fra centinaia di romanzi pubblicati durante l’anno. Dal 2013 la celebrazione ha luogo in Italia nella sua versione per gli studenti dei licei italiani, che hanno l’occasione di leggere romanzi in lingua originale di scrittori emergenti contemporanei.

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Il protagonista di questa celebrazione è stato Natahan Devers, professore associato di filosofia e autore del libro vincitore “Les liens artificiels”, pubblicato dall’editore Albin Michel.

Per questa decima edizione del “premio Goncourt – la scelta dell’Italia”, alcuni alunni di quarta e quinta di licei linguistici di tutta Italia hanno impersonato i membri della giuria, leggendo in lingua originale una a scelta fra le opere in concorso per il premio e, accompagnati dagli insegnanti, scrivendo recensioni dei romanzi prescelti.

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La cerimonia è cominciata con una breve introduzione dello scrittore vincitore, poi sono stati estratti tra il pubblico di giovani studenti coloro che avrebbero dovuto consegnare il premio. Infine, altri nove studenti sono stati chiamati a leggere le loro recensioni e porre domande a Nathan Devers.

Vista l’impostazione filosofica e la sua grande preparazione in ambito letterario, l’autore si è dimostrato esaustivo nel rispondere, facendo capire come ogni parte del libro abbia una corrispondenza filosofica e persino religiosa. Riferendosi al mito di Narciso, Devers paragona la generazione attuale al cacciatore, intendendo la tecnologia odierna come un fiume in cui ciascun individuo dotato di un dispositivo elettronico vi cade e muore come Narciso.

Il libro ha aiutato le studentesse a riflettere sulla società contemporanea e a comprendere il potere che la tecnologia può esercitare sulle persone, fino a provocare conseguenze patologiche. La speranza per la “generazione Zeta” e quella futura è quella di agire per non sbagliare e non cadere nell’oblio, nascondendosi dietro uno schermo.

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