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Carmagnola: restaurato l’obelisco dell’antico lazzaretto

Inaugurato a Santa Rita il restauro del monumento dedicato all’antico lazzaretto di Carmagnola, con un ricordo anche per le vittime del Coronavirus.

Il vicesindaco Inglese, il sindaco Gaveglio e don Dante, parroco della Collegiata, di fronte all’obelisco piramidale a ricordo delle vittime della peste a Carmagnola, eretto nel luogo che ospita il lazzaretto cittadino.

Con una cerimonia simbolica, a causa dell’emergenza Covid-19 in atto, è stato inaugurato il restauro del monumento di via della Piramide, a Santa Rita di Carmagnola, un obelisco che era stato eretto a ricordo delle vittime causate dalla peste negli anni 1522 e 1630: proprio in quel luogo, infatti, era posto l’ingresso dell’antico lazzaretto, dove venivano portati gli appestati. Fu, in seguito, sede del cimitero centrale cittadino sino al 1858.

Il risanamento dell’obelisco di Santa Rita e la sua presentazione assumono un alto valore simbolico in questo periodo storico in cui la Comunità carmagnolese sta lottando contro una nuova malattia infettiva -commentano dal Comune- Per evitare assembramenti, la cerimonia non è stata annunciata alla cittadinanza e si è svolta in forma ristretta, alla presenza del sindaco Ivana Gaveglio, del vicesindaco e assessore Vincenzo Inglese e dell’arciprete della Collegiata, don Dante Ginestrone, in ottemperanza alle disposizioni del Governo“.

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Da un fascicolo conservato nell’archivio storico comunale, si evince che il monumento venne realizzato nel 1872 dall’artista carmagnolese Antonio Tortone.
Nella deliberazione del Consiglio dell’11 agosto 1872 è riportato che, essendo “desiderio universale della Cittadinanza che nel sito ove per il corso di 70 anni, cioè fino al 1858 fu il cimitero centrale, ove prima ancora eravi pubblico lazzaretto per i colpiti dalla terribile peste del 1522 e che pur accolse tante vittime del morbo stesso nel 1630, venga eretto un monumento che rammenti un luogo su cui si accumularono tante sventure e tanti affetti dei nostri maggiori”.

Inoltre, il verbale riporta che il Comune, pur alienando il sito (29 giugno 1868) nel quale sorgeva l’antico lazzaretto/cimitero, ne mantenne circa 10 metri quadrati, proprio per avere la possibilità di potervi ubicare una scultura commemorativa a forma di colonna o di piramide.
Nel novembre del 1872 la “piramide” (tale forma, infatti, fu scelta per la scultura) fu posta in loco, grazie a uno stanziamento di 1000 lire da parte del Consiglio.

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Sui quattro lati della stele furono scolpite quattro epigrafi: “Pio ricordo. Municipio di Carmagnola. Novembre 1872”; “Cimitero per la parrocchia di Città dal 1787 al 1857” (di fronte); “Lazzaretto pei colpiti da peste nel 1522 e 1630 (a sinistra); “Le ossa qui raccolte riposano nel Cimitero Centrale dal 1° novembre 1863” (a destra);”Fu qui per tre secoli Capella devota a S. Rocco” (a tergo).

L’arciprete della Parrocchia Collegiata di Carmagnola, don Dante Ginestrone, ha recitato una preghiera in ricordo di tutti i defunti seppelliti in passato in quel luogo e per ricordare le persone decedute in questi mesi a causa del Covid-19.

Questa è un’importante occasione per mantenere vivo il ricordo di periodi difficili della storia di Carmagnola, segnati da sofferenze, epidemie e lutti –ha dichiarato il sindaco Ivana Gaveglio– Un’iniziativa particolarmente significativa in questo periodo che stiamo vivendo. Questa Amministrazione ha cuore la memoria storica della città e questo monumento rappresenta un importante patrimonio da preservare“.

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